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funaro pietroI file venuti alla luce dalla perizia condotta sul pc di Pietro Funaro, ex vice presidente di Ance Sicilia
di Rino Giacalone
Un foglio elettronico denominato «gruppo onorevoli da sistemare» e molti dei «pizzini» oggetto della corrispondenza tra Matteo Messina Denaro, Bernardo Provenzano, i Lo Piccolo di Palermo e Svetonio (alias di Tonino Vaccarino), sono venuti alla luce dalla perizia condotta sui computer di Pietro Funaro (in foto). L’ex vice presidente di Ance Sicilia è stato colpito da un procedimento di confisca da 25 milioni di euro, che la magistratura ritiene essere guadagno di attività illecite condotte con il sostegno di Cosa nostra trapanese.  

È emersa dalla perizia anche la memoria depositata dai pm della Dda di Palermo nel procedimento nei confronti dell’imprenditore Giuseppe Grigoli e di Matteo Messina Denaro a proposito dell’impero Despar, finito sotto il controllo di Cosa nostra. La memoria, però, risulta stranamente priva della firma dei magistrati.  

Il perito Giovanni Salamone e il coordinatore delle attività giudiziarie della Digital Italian Forensic, Luigi Furitano, hanno presentato una voluminosa documentazione al Tribunale per le misure di prevenzione di Trapani. Poco sembra conciliarsi l’attività imprenditoriale con l’incredibile raccolta dei “pizzini” di Matteo Messina Denaro.  

Colpisce il file degli «onorevoli da sistemare», tutti deputati regionali, allegato ad una mail ricevuta da Funaro nel luglio 2014 mentre il Parlamento siciliano era impegnato su due fronti, la Finanziaria 2014 e la modifica della legge sugli appalti. Gli onorevoli dovevano essere avvicinati perché sostenessero un determinato emendamento, di quale si tratti però non si deduce dalla mail. Tra i deputati avvicinati anche il presidente Crocetta. A fianco al suo nome, come a quello di altri 49 parlamentari dell’Ars, è segnato il cognome di chi aveva il compito di compiere l’avvicinamento.

lastampa.it

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