Palermo. La cantina Kaggio confiscata al clan dei corleonesi più di 20 anni fa è stata assegnata alle cooperative sociali 'Lavoro e Non Solo', 'Pio La Torre' e 'Placido Rizzotto' che gestiscono per finalità agricole le terre sottratte ai padrini di Cosa nostra e ai loro fedelissimi. Il bene, per anni in stato di abbandono e oggetto di continui furti e atti vandalici, è stato dunque recuperato per essere destinato a centro aziendale e di stoccaggio per le coop ai fini della commercializzazione dei loro prodotti. Il progetto di recupero è stato finanziato, con fondi del Pon Sicurezza per un importo di 2 milioni di euro. Contestualmente è stato anche recuperato un capannone dove è stata realizzata una sala multimediale che sarà messa a disposizione gratuitamente per le associazioni che si occupano di legalità. Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consorzio "Sviluppo e Legalità" e sindaco di Monreale Piero Capizzi: "Un bene simbolo ritorna alla società civile per fini imprenditoriali che daranno impulso al settore agricolo del territorio, creando possibilita' occupazionali per i giovani". Si chiude, così, un caso travagliato che aveva reso la cantina Kaggio l'ultimo bene confiscato nel corleonese non era recuperato. Ultimati anche i lavori del centro di degustazione annesso alla cantina sociale Centopassi, in contrada Don Tomasi a San Cipirello, assegnata alla coop 'Placido Rizzotto'. "Tutti i beni del comprensorio - commenta il direttore del Consorzio Lucio Guarino - sono stati inseriti nel circuito dell'economia legale: è il segnale più forte della riaffermazione della presenza dello Stato nel territorio".
AGI