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Palermo. A 45 anni dalla scomparsa, i cronisti siciliani hanno ricordato il giornalista del quotidiano L'Ora Mauro De Mauro, sequestrato a Palermo da un commando mafioso il 16 settembre 1970 davanti al portone di casa in via Magnolie, dove stamane, innanzi alla lapide collocata lo scorso 20 dicembre dal Comune, è stato ricordato per iniziativa dell'Unci Sicilia. Presenti - oltre ai familiari di De Mauro -, il vice-presidente nazionale e il presidente regionale dell'Unci, Leone Zingales ed Andrea Tuttoilmondo; il presidente e il vicepresidente regionale dell'Odg, Riccardo Arena e Maria Teresa Di Fresco; il sindaco Leoluca Orlando, il vice-prefetto Maria Rosa Trio; il questore Guido Longo; il generale Riccardo Galletta, comandante regionale dell'Arma dei carabinieri; i comandanti provinciali di Guardia di finanza e Carabinieri, Giancarlo Trotta e Giuseppe De Riggi; il capocentro della Dia di Palermo, Riccardo Sciuto; i rappresentanti della Cgil palermitana Alessia Gatto e Calogero Guzzetta. "I cronisti italiani ricordano il sacrificio di Mauro De Mauro - ha detto Zingales - autore di puntuali e coraggiosi resoconti giornalistici.



Assieme ai familiari attendiamo, dopo 45 anni, verità e giustizia su quello che rimane uno dei misteri di Palermo". Arena ha tracciato un breve biografia di De Mauro mentre il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha sottolineato che il ricordo di De Mauro "si intreccia con la libertà di stampa". Per Tuttoilmondo, "De Mauro rappresenta un punto di riferimento per intere generazioni di cronisti". La figlia di De Mauro, Franca, ha ringraziato ancora una volta l'Unci e il Comune per avere collocato la lapide dopo tanti anni di oblio e ha detto che "la città, rispetto al passato, sta mutando in meglio. C'è più solidarietà”.

ANSA

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