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9 aprile 2015
Roma. "Il giornalista Paolo Borrometi e' nuovamente finito nel mirino delle minacce mafiose. Questa volta, pero', a rivolgere minacce ed ingiurie nei confronti del giornalista siciliano, sono stati direttamente soggetti molto vicini alla criminalita' organizzata, riconducibili al capo mafia di Vittoria (Ragusa)". A denunciare le mincce ricevute dal giornalista siciliano, gia' oggetto in passato di intimidazioni ed anche di una aggressione fisica, e' Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione "Caponnetto". "Paolo Borrometi da tempo si occupa di inchieste giornalistiche contro la mafia ed il malaffare in Italia, Sicilia e segnatamente nella Provincia di Ragusa. Borrometi - scrive Calleri - collabora con l'Agi ed e' direttore della testata on-line laspia.it. in una Provincia dove si continua ostinatamente a dire che la mafia non esiste. Proprio relativamente ad un suo articolo sulla presenza mafiosa nel Mercato ortofrutticolo del sud Italia piu' importante, quello di Vittoria, Borrometi ha subito per l'ennesima volta minacce ed ingiurie. Tali minacce seguono ad altre riguardanti diverse realta' criminali siciliane e calabresi provenienti da altri soggetti gia' coinvolti in indagini e processi per associazione mafiosa. E non bisogna dimenticare il pestaggio di un anno fa e il successivo attentato incendiario. Per questo motivo vanno rafforzati gli strumenti a protezione del giornalista Paolo Borrometi suggerendo sommessamente di aderguarne il livello.
  La Fondazione Caponnetto non permettera' a nessuno di toccare Borrometi, non lo lascera' solo e chiedera' conto di eventuali inadeguatezze a tutela della sua persona. A Paolo Borrometi - conclude la Fondazione Caponnetto - va il merito di condurre inchieste giornalistiche scottanti, come ad esempio, quella sull'omicidio di Michele Brandimarte. O, ancora, l'inchiesta con la quale ha scoperchiato la pentola della mafia nella citta' di Montalbano, Scicli".

AGI

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