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astoria-palace-hotelIndagini su gruppo alberghiero Ponte di Palermo
19 marzo 2015
Palermo. Il nucleo di polizia valutaria di Palermo ha eseguito due sequestri, per un valore di circa otto milioni di euro, nei confronti di familiari dell'imprenditore Marcello Sbeglia, arrestato nel 2014 e ritenuto rampollo di un clan di costruttori che sarebbero punto di riferimento di diverse famiglie mafiose per la gestione degli appalti, e delle società del gruppo alberghiero Ponte, già coinvolto nelle indagini della Procura di Palermo.

ANSA

Aggiornamento (ore 18:05)
I beni sequestrati e le indagini
I beni sequestrati sono tre società alberghiere, che gestiscono tre noti alberghi di Palermo: Astoria Palace Hotel, in via Montepellegrino; Grand Hotel Garibaldi, nei pressi del Politeama; Hotel Vecchio Borgo, nel cuore del quartiere di Borgo Vecchio, oltre alla società capogruppo.
L’indagine era nata da rapporti poco chiari fra il gruppo Ponte e la famiglia Sbeglia, con particolare riguardo alla gestione dell’hotel Garibaldi e all’acquisto da parte del Gruppo Ponte di un credito vantato da Sicilcassa nei confronti degli Sbeglia. L’operazione finanziaria venne fin da subito ritenuta poco credibile e finalizzata a trasferire con partite di giro liquidità dal Gruppo Ponte agli Sbeglia, che evidentemente, in passato, avevano assunto cointeressenze con gli albergatori.
A Marcello Sbeglia sono stati inoltre sequestrati rapporti bancari, postali e assicurativi, un appartamento nel centro storico di Palermo, due locali commerciali in zona Noce, ed un’autovettura, per un valore di circa 500mila euro.

Aggiornamento del 21 marzo ore 13.19
Di seguito alle notizie di stampa è sopraggiunta alla nostra redazione una nota da parte di Salvatore Ponte, in cui si fa riferimento a tre documenti.

Il primo, una lettera del 18 novembre del 2011, con la quale l'amministratore giudiziario della Cedam Cappellano Seminara rappresentava alla Ponte Spa che il canone di locazione pagato per l'hotel Garibaldi era non congruo e così esiguo da non consentire neppure la copertura delle imposte che derivano dai ricavi della locazione e poteva pregiudicare la continuità aziendale della società.
Nel secondo, una lettera del 18 giugno del 2010, con la quale a fronte della irreperibilità della Cedam, la F. Ponte spa sospendeva il contratto di manutenzione sia per il contenuto tecnico che per il relativo corrispettivo. E in ultimo, una email del 12 gennaio del 2012 con la quale il Di Domenico invitava l'amministratore delegato della F. Ponte a discutere con Marcello Sbeglia un nuovo contratto di manutenzione che tenesse conto della negativa congiuntura economica e riducesse i vecchi importi almeno del 40%, invitando l'amministratore a cercare altra ditta nel caso di mancato accordo.
Secondo il Ponte “Tutte risultanze queste dalle quali si evince una verità differente da quella ipotizzata dalla Procura di Palermo, e che dimostrano che la locazione dell'hotel Garibaldi rappresentava iniziativa imprenditoriale vantaggiosa per la F. Ponte e non per le società della famiglia Sbeglia”.
Sempre in quei giorni, con una nota aggiuntiva, era poi intervenuto anche Enzo Ponte, legale rappresentante della Excelsior srl, che specifica: "In relazione alla notizia pubblicata relativamente agli asseriti rapporti tra la famiglia Ponte e il mafioso Sbeglia, si precisa che il dottor Enzo Ponte, rappresentante legale e socio unico della srl Excelsior, che gestisce l'albergo Excelsior di Taormina di cui è proprietaria, è assolutamente estraneo a tale e a qualsiasi altra vicenda mafiosa o non, di rilevanza giudiziaria".

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