9 febbraio 2015
Trasmissioni come “CHE TEMPO CHE FA” “attraverso la quale si è espresso il Procuratore Nazionale Antimafia, servono soprattutto al sistema per sedare gli animi.
Sono 22 anni che Matteo Messina Denaro guadagna soldi, oggi con l’eolico e quant’altro, persino con l’olio e i frantoi, con i supermercati, con le aziende televisive private e chi più ne ha più ne metta.
Sono 15 anni che gli sequestrano a parole beni al macellaio di via dei Georgofili, a colui che si è vantato di far saltare gli Uffizi e lo ha fatto, beni intestati a presta nomi compiacenti.
Sequestri che non riescono mai di mettere in pari i conti neppure attraverso il Fondo 512 legge per le vittime di mafia.
Così come tutta la lotta alla mafia del mondo che viene strombazzata in questi venti anni, non va a posto l’applicazione della legge 206 del 2004 e tanto meno la 190 del 23.12.14.
Certo che prima o poi Matteo Messina Denaro lo prenderanno come hanno preso Riina e Provenzano ma tutto “a tempo debito”.
Meglio sarebbe stato averlo preso 22 anni fa la “mente fina” del’attentato di Via dei Georgofili. Non avremmo visto morire i nostri figli e comunque prenderlo almeno adesso senza tanti rinvii e belle parole al vento, così avremmo forse la speranza che non patiranno i figli degli altri.
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Ass. Georgofili: "Messina Denaro lo prenderanno come Riina e Provenzano ma tutto 'a tempo debito'”
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