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provenzano-bernardo-web2di Lorenzo Baldo - 10 novembre 2014
Una recente perizia ha accertato che il boss di Cosa Nostra non è in grado di partecipare coscientemente al procedimento penale. Dopo lo stralcio nel processo sulla trattativa, sospeso per sette mesi anche il giudizio per estorsioni davanti al gup Nicola Aiello
Condizioni gravissime per Bernardo Provenzano: slitta il processo che lo vede imputato, davanti al Gup di Palermo, Nicola Aiello, di un’estorsione a un’impresa di Agrigento. Una recente perizia ha accertato che il boss di Cosa Nostra non è in grado di partecipare coscientemente al procedimento penale. Che, in attesa di una nuova valutazione sulle capacità mentali di ‘zu Binnu, resta quindi sospeso per sette mesi. L’udienza è stata rinviata al 15 giugno.

Di fatto la totale compromissione delle facoltà del padrino di Corleone ha già causato lo stralcio della sua posizione del processo sulla trattativa Stato-mafia (che al momento è sospesa e oggetto di valutazioni periodiche). Gli altri 10 imputati sono attualmente sotto processo davanti alla Corte di Assise di Palermo presieduta da Alfredo Montalto. Lo scorso 8 ottobre il tribunale di sorveglianza di Milano ha respinto la richiesta di sospensione pena, per motivi di salute, sollecitata dal magistrato di sorveglianza d’ufficio per lo stesso Provenzano. Per i giudici “spostarlo da dove viene monitorato quotidianamente con attenzione selettiva”, gli creerebbe un danno. Il boss, da anni in gravissime condizioni fisiche e mentali, è ricoverato in regime di 41 bis nel reparto detenuti dell’ospedale San Paolo del capoluogo lombardo. In subordine rispetto alla sospensione della pena i difensori dell’anziano boss, gli avvocati Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà, avevano chiesto ai giudici di valutare l’ipotesi degli arresti ospedalieri, ma il tribunale ha respinto anche questa istanza. “Non sussistono i presupposti per il differimento dell’esecuzione della pena – ha specificato il tribunale di sorveglianza – atteso che Provenzano, nonostante le sue gravi e croniche patologie, stia al momento rispondendo ai trattamenti sanitari attualmente praticati che gli stanno garantendo, rispetto ad altre soluzioni ipotizzabili, una maggior probabilità di sopravvivenza”.

loraquotidiano.it

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