15 ottobre 2014
Tra pittura e pentimento la storia è antica: basti pensare che si chiama proprio così, “pentimento”, il ripensamento di un pittore che con i suoi pennelli ritorna su ciò che aveva dipinto per modificarlo. E pittura e pentimento- ma questa volta in senso giuridico- caratterizzano le scelte di Gaspare Mutolo, che dal 1992 si è dissociato dalla mafia cambiando la sua vita, collaborando con la giustizia e scegliendo di diventare pittore. Anzi, rivendicando come suoi anche i dipinti esposti da Luciano Liggio alcuni anni fa proprio in una galleria palermitana, mostra presto sold-out.
Adesso, le tele di Gaspare Mutolo sono in mostra allo Spazio Cannatella (via del Papireto, 10, fino al 10 novembre), nella mostra “Gaspare Mutolo tra luci e ombre” organizzata dall'associazione culturale Falcone e Borsellino editrice di Antimafiaduemila, Ila Palma Produzioni, Laboratorio Saccardi, Galleria Baccina 66.
I soggetti scelti da Mutolo,che ha imparato a dipingere nei suoi anni trascorsi in carcere, sono legati alla sua storia: c'è la Sicilia, il sole, qualche fucile a canne mozze, c'è una piovra azzurra dai lunghi tentacoli che avvinghia la città, la giustizia- lumaca e un filo di speranza, affidato a un volo di colombe. (Paola Nicita, foto di Mike Palazzotto)
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