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22 maggio 2012
Palermo. «A vent'anni dalle stragi è giunto il momento di operare finalmente un salto di qualità definitivo che potrà realizzarsi soltanto con un deciso cambiamento di rotta che indirizzi gli sforzi di tutti e in primo luogo quelli del legislatore per creare finalmente le condizioni per recidere i perversi e perduranti rapporti della mafia con la politica, le istituzioni e l'imprenditoria». Lo ha detto il pm antimafia di Palermo Antonino Di Matteo intervenendo a un convegno a Palermo alla presenza del ministro della Giustizia Paola Severino. «Questo sforzo non può non passare dalla consapevolezza che la lotta alla mafia e la lotta alla corruzione sono due facce della stessa medaglia del contrasto a un sistema criminale integrato -ha proseguito- i reati contro la pubblica amministrazione costituiscono in maniera sempre più evidente il grimaldello attraverso il quale le organizzazioni mafiose riescono a penetrare il tessuto economico e politico del Paese. Il relativo sistema sanzionatorio penale risulta oggi del tutto inadeguato anche in considerazione degli effetti disastrosi della normativa in tema di prescrizione del reato. In questo contesto accogliamo con sollievo le prime notizie sul recepimento delle indicazioni ricavabili dalla convenzione di Strasburgo del 1999».

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