Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

22 maggio 2012
Palermo. «Nella lotta alla mafia si è realizzato un salto di qualità, sono stati fatti molti passi avanti per la repressione dell'ala militare di Costa nostra, ma non è ancora stato rescisso il legame tra mafia e politica, tra mafia e istituzioni». È il monito del pm Antonino Di Matteo, presidente dell'Anm di Palermo intervenuto questa sera alla catena umana davanti al palazzo di Giustizia di Palermo per ricordare le vittime della strage di Capaci. «C'è tanta gente perbene che guarda al palazzo di Giustizia con sete di verità e questo per noi magistrati rappresenta lo stimolo  più forte per crescere e per fare bene il nostro lavoro -ha proseguito Di Matteo- e la cosa più bella è capire che tante gente ritiene utile il nostro lavoro. La vostra attenzione costituisce uno stimolo per noi magistrati». E conclude: «ci sono molti processi che non devono cadere nell'oblio come molti vorrebbero».

Adnkronos


I magistrati partecipano alla catena umana, un minuto di silenzio per ricordare Melissa

22 maggio 2012
Palermo. «La vostra attenzione e solidarietà è lo stimolo più forte per fare un salto di qualità nella lotta alla mafia, ma ancora non è stato fatto abbastanza per rompere i legami tra mafia, economia e politica». L'ha detto il pm Nino Di Matteo, rivolgendosi così alla folla che compone la catena umana intorno al tribunale di Palermo. Un lungo serpentone di giovani e meno giovani ha cinto il palazzo di giustizia di Palermo per formare una catena umana che con un minuto di silenzio ha ricordato anche Melissa Bassi, la giovane vittima dell'attentato di Brindisi. Applausi e cori a sostegno della Costituzione e della giustizia hanno accolto l'arrivo dei magistrati Giancarlo Caselli, Antonio Ingroia, Nino Di Matteo, Leonardo Guarnotta, Vittorio Teresi. «Ci sono due Italie - ha detto Ingroia - quella che non si piega, che ha coraggio e quella che ha paura della verità e che non sta solo a Palermo, sta nei palazzi romani e non». «Ci insegnano che magistrato onesto è quello che assolve anche se chiede la condanna e viceversa, ed è giusto sia cosi - ha detto Caselli - ma questa è una piazza che rifiuta il compromesso e che i magistrati devono stare a sentire». «Voi rappresentate la parte sana della società civile - ha detto Guarnotta ai numerosi cittadini intorno - questa strada che porta da Palermo a Roma è lastricata di buone intenzioni, ma chissà perchè nel suo percorso perde promesse e buone intenzioni». Tra il pubblico è arrivato anche il neosindaco Leoluca Orlando. «Bisogna combattere le mafie tutti i giorni - ha detto - non un giorno soltanto». La manifestazione proseguirà con uno spettacolo a piazza Magione.

ANSA

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos