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19 marzo 2012
Roma. Dopo l'omicidio di Salvo Lima il telefono di casa di Vito Ciancimino venne intercettato per un mese, poi i carabinieri del Ros stesero una relazione spiegando che non erano emersi elementi significativi e quindi l'attività investigativa venne sospesa. Lo hanno spiegato il procuratore di Palermo Francesco Messineo e il sostituto Nino Di Matteo rispondendo in commissione Antimafia ad una domanda di Walter Veltroni. L'esponente del Pd aveva chiesto coma mai, in quel periodo storico cruciale, pur conoscendo la personalità di Ciancimino, e gli incontri che potevano avvenire nella sua abitazione romana, le forze dell'ordine non avessero previsto nessun tipo di controllo. Dopo aver ricordato quel mese di intercettazione, il procuratore di Palermo ha spiegato che la prosecuzione o meno delle attività di controllo e intercettazione vengono decise dal magistrato in base alle relazioni che gli vengono presentate dalla polizia giudiziaria, in quel caso il Ros.

ANSA

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