21 febbraio 2012
Gela. Scritte inneggianti alla mafia sono comparse, stamani, sui muri appena restaurati del teatro Eschilo di Gela (Cl), in piazza Salandra. Immediata e generale l'indignazione della città, sia per i contenuti delle scritte sia per il danno arrecato (con vernice spray) a una struttura, interamente riprogettata al suo interno, che sta per essere restituita alla popolazione dopo una chiusura durata quasi 50 anni. Si sospetta che gli autori possano essere stati alcuni studenti della vicina scuola media «S. Francesco d'Assisi», un plesso con eccellenze didattiche (ha baby musicisti che formano l'orchestra più premiata d'Italia) ma anche con problemi legati alla presenza di ragazzi ad alto rischio di devianze, già protagonisti, in passato, di atti di teppismo. La preside, Giovanna Palazzolo, per combattere l'evasione e l'elusione dell'obbligo scolastico ha istituito premi collegati alla presenza in classe, al comportamento e al rendimento. «Atti come questi, seppur riconducibili a una ragazzata - ha detto il sindaco, Angelo Fasulo - dimostrano che bisogna mantenere alta la guardia e continuare a confrontarsi con i giovani per far capire loro che non è attraverso questi gesti, vigliacchi e incivili, che si può costruire qualcosa di positivo». «Ed è ancor più grave - ha aggiunto l'assessore alla cultura, Marina La Boria - che queste scritte siano apparse proprio sui muri del teatro comunale, perchè è il segno di un decadimento formativo sconcertante».
ANSA