8 febbraio 2012
Roma. Il dato «più inquietante» emerso nel 2011 sul fronte mafia è «il ritorno dell'uso dell'omicidio come strumento per la risoluzione di problemi dell'organizzazione, che la stessa aveva abbandonato per tutto il 2010». Lo rileva la Direzione nazionale antimafia nella sua relazione annuale. «Dopo l'assoluta assenza di omicidi di tipo mafioso nel 2010 - nota la Dna - nell'intero distretto di Palermo, nel 2011 si sono verificati cinque episodi delittuosi riconducibili ad attività mafiose o di tipo mafioso». La relazione segnala poi che la mafia attraversa una fase di transizione, sia sotto il profilo della scelta di una nuova leadership che sulla ricerca di nuove strategie operative. Il latitante numero 1 è sempre Matteo Messina Denaro il cui arresto, viene sottolineato, «non può che costituire una priorità assoluta ritenendosi che, nella situazione di difficoltà di Cosa Nostra, il venir meno anche di questo punto di riferimento, potrebbe costituire, anche in termini simbolici, così importanti in questi luoghi, un danno enorme per l'organizzazione».
ANSA