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29 dicembre 2011
Palermo. Una ribellione di commercianti e imprenditori al racket delle estorsioni, attraverso la denuncia dei loro taglieggiatori. È questo il «regalo di Natale» che il procuratore aggiunto Antonio Ingroia chiede alla città di Palermo. L'appello viene lanciato con un articolo pubblicato dal magistrato sulla rubrica «Fuori dal bunker», pubblicato dal sito di informazione livesicilia. «Nel periodo delle festività natalizie - ricorda Ingroia - gli affari vanno meglio. L'uomo del pizzo si presenta nel negozio e chiede un regalo di Natale per i parenti carcerati. Ma non sono opere di bene. E neppure regali spontanei. È solo estorsione, brutale estorsione. Spesso i commercianti chinano il capo e pagano. Pochi quelli che si ribellano spontaneamente, che denunciano i mafiosi». Dopo avere ricordato i risultati ottenuti dalla Dda sul fronte della lotta alla mafia e al racket Ingroia si chiede: «Insomma, la Procura di Palermo ha fatto ai commercianti un bel regalo liberandoli dal giogo dell'estorsione. E ora? Quanto dovremo aspettare un regalo dei commercianti alla Procura e alla città di Palermo? Intendo dire, quando verrà ricambiato questo regalo con l'unico dono di cui avremmo davvero bisogno, e cioè una piena e leale collaborazione delle vittime dell'estorsione? Sarebbe il miglior regalo di Natale che i commercianti e gli imprenditori palermitani potrebbero fare ai palermitani ed ai loro figli per consegnare al nuovo anno una Palermo ed una Sicilia migliori. Un più felice 2012 per i siciliani perbene. Un 2012 ancora più difficile per i mafiosi».

ANSA

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