Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

22 dicembre 2011
Palermo. La Direzione investigativa antimafia di Palermo ha sequestrato un cantiere nautico, del valore di 2 milioni, a Palermo, nel porticciolo della zona Acquasanta-Arenella, regno dei boss Fidanzati-Galatolo. Il provvedimento di sequestro ha colpito due palermitani, Francesco Lo Cicero, 58 anni, e Antonino Di Giovanni, di 57, entrambi detenuti, soci della cooperativa che gestisce i servizi del cantiere. I due, appartenenti a Cosa nostra, fanno parte della famiglia mafiosa Acquasanta-Arenella di Palermo.
La società a cui sono stati sequestrati i beni è una cooperativa, la «Di Giovanni Servizi nautici Acquasanta», i cui soci sono Di Giovanni, appunto, e Lo Cicero, entrambi detenuti. Il sito del cantiere nautico è stato indicato da più collaboratori di giustizia quale luogo di incontri riservati tra vari esponenti della famiglie mafiose palermitane. Il Centro operativo della Dia di Palermo, attraverso intercettazione ambientali e video registrazioni, nel giugno 2010 ha sottoposto a fermo sia Lo Cicero sia Di Giovanni, ritenuti affiliati a Cosa nostra, in concorso con nomi di prima grandezza della criminalità organizzata: i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Giuseppe Provenzano, Giuseppe Liga, Manuel Pasta, Bartolo, Salvatore e Antonino Genova, Giovanni Nicchi, Salvatore Giordano, Gioacchino Corso, Gaetano e Stefano Fidanzati, Salvatore Lo Cicero, Francesco Costa, detto «puffetto», Nicolò Ferrara. In particolare, i due soci della coop sono accusati di aver diretto la famiglia mafiosa operante nella zona dell'Arenella-Acquasanta, provvedendo alla raccolta di denaro proveniente dalle estorsioni e mantenendo rapporti con gli altri mafiosi in libertà o latitanti. Di Giovanni e Lo Cicero, inoltre, avrebbero effettuato numerosi incontri e riunioni con importanti esponenti dell'organizzazione mafiosa di altri mandamenti e gestito, per conto di Cosa nostra, la cassa della famiglia di riferimento.

ANSA

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos