20 dicembre 2011
Palermo. Beni per circa 1,7 milioni di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo nei confronti di quattro persone. Su due di questi, cui sono stati sequestrati beni rispettivamente per 250.000 e 300.000 euro circa, gravano le accuse di partecipazione a Cosa Nostra. In particolare, uno dei due, un palermitano di 46 anni, con precedenti per tentato omicidio, rapina, detenzione e spaccio di stupefacenti, già arrestato e condannato per associazione mafiosa e successivamente assolto in appello, è stato nuovamente arrestato nell'ambito dell'operazione «Addio Pizzo», perchè ritenuto responsabile di aver collaborato con il reggente del mandamento di Resuttana nella gestione del territorio, occupandosi delle estorsioni; il secondo, invece, originario di Ficarazzi (Palermo) di 59 anni, è stato arrestato e condannato ad anni cinque e mesi quattro di reclusione per associazione mafiosa, in quanto organico alla locale famiglia mafiosa e per aver coadiuvato, nel corso delle sue attività criminose, il boss della famiglia mafiosa di Bagheria. Altro destinatario di un provvedimento di sequestro, riguardante un patrimonio di valore superiore ad un milione di euro, è un palermitano di 53 anni, già tratto in arresto nel 2007 perchè ritenuto responsabile di essersi attribuito fittiziamente la formale titolarità di una ditta riconducibile ad un boss mafioso, il quale ne era invece l'effettivo proprietario. Sebbene assolto dalla suddetta accusa, il Tribunale lo ha ritenuto comunque pericoloso, poichè considerato a disposizione della famiglia mafiosa di San Lorenzo.
Adnkronos