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"La maxioperazione realizzata dalla Procura di Palermo e dai carabinieri che oggi ha portato all'arresto di 183 persone per associazione mafiosa nei quartieri di Palermo è un grande risultato, per il quale ringraziamo la magistratura e i carabinieri, che dimostra come la mafia stia tornando a comandare come ai vecchi tempi. A Palermo sono in crollo le denunce per estorsione, non certo perché non ce ne siano ma per il ritrovato potere di Cosa Nostra, la droga circola in quantità spropositate, i soldi della mafia sono uno dei polmoni occulti dell'economia cittadina e una certa politica consolida il suo zoccolo duro di consenso costruito con la gestione clientelare del potere". Così i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Stefania AscariAnna BilottiFederico Cafiero de RahoValentina D'OrsoCarla GiulianoAda Lopreiato e Roberto Scarpinato. "Fanno sorridere le parole della presidente del Consiglio che in un post social cita testualmente un'intercettazione pubblicata dalla stampa, esattamente quello che la legge bavaglio del governo ha voluto vietare, con grave torto per l'opinione pubblica - aggiungono -. Meloni contro le leggi del governo Meloni. Fanno sorridere ancor di più le ormai celebri parole del ministro Nordio che disse 'i mafiosi non parlano al telefono': anche questa indagine svela come invece i boss parlassero tra di loro ormai quasi solo attraverso i telefoni e in particolare utilizzando sofisticate tecnologie per comunicazioni criptate. Invece in Parlamento dobbiamo continuamente confrontarci con norme che indeboliscono le armi con cui lo Stato riesce a captare le comunicazioni tra delinquenti. Il ministro Nordio dovrebbe piuttosto mettersi al lavoro per impedire le comunicazioni dei detenuti con l'esterno, tema sul quale è stato messo in allarme da molto tempo". "Sconcerta poi il plauso di vari esponenti di governo e maggioranza rivolto alla magistratura, la stessa che hanno messo nel mirino con attacchi verbali e anche istituzionali senza precedenti", concludono.

Foto © Imagoeconomica

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