Confisca definitiva di beni per oltre 4 milioni di euro a seguito di operazione contro il mandamento mafioso di Resuttana, a Palermo. Si tratta di tre società edili, 26 immobili nelle province di Palermo e Udine (valore circa 4 milioni di euro) e 16 rapporti di conto corrente (valore circa 200 mila euro). In azione i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria che hanno svolto accertamenti economico-patrimoniali nei confronti di un uomo (successivamente defunto), fratello di un esponente di vertice del mandamento mafioso palermitano. A seguito delle verifiche - partite dall'operazione "Apocalisse", era stata proposta una misura di prevenzione nei confronti degli eredi, conclusasi, nel 2019, nel sequestro di immobili, rapporti di conto corrente e società. Documentata la contiguità dei due fratelli nelle dinamiche criminali del mandamento mafioso, nonché la loro vicinanza ai vertici storici della cosca. Il continuo travaso di ingenti somme di denaro tra i suoi eredi aveva come obiettivo il reimpiego del denaro proveniente da attività illecite, cosi' da ostacolare l'identificazione della provenienza illegale, attraverso l'attività imprenditoriale e con l'aggravante del fine di agevolare l'associazione mafiosa. L'uomo era stato raggiunto nel tempo da due ordinanze di custodia cautelare per i reati di associazione di stampo mafioso. Inoltre, la sua vicinanza all'organizzazione era stata confermata dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. Il provvedimento è il risultato del sequestro disposto nel 2019 dal Tribunale di Palermo che ha trovato un punto definitivo con la confisca emessa dalla Corte d'Appello di Palermo.
Fonte: Agi
Foto © Paolo Bassani