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Regge anche in appello, anche se con qualche riduzione di pena, l'accusa nel processo scaturito dall'inchiesta sui nuovi assetti della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. Al vaglio della Corte d'appello di Messina il risultato della maxi operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina e dai carabinieri nel febbraio del 2022, che aveva portato complessivamente ad 86 arresti. All'epoca furono emesse tre ordinanze di custodia cautelare da tre diversi gip. Il processo d'Appello, per il troncone dei riti abbreviati, si e' concluso con 26 condanne, tra sconti di pena e conferme e 7 assoluzioni. I giudici della corte d'appello hanno confermato la condanna a 20 anni per Carmelo Vito Foti mentre per Maurizio Giacomo Sottile i giudici hanno disposto 8 anni e 6 mesi. Per parecchi è stata esclusa l'aggravante mafiosa. Il processo di primo grado, in abbreviato, si era concluso con 33 condanne e 6 assoluzioni. L'inchiesta ha ricostruito il tentativo di alcuni personaggi di riprendere gli affari dei clan facendo cassa comune. Secondo l'accusa una volta usciti dal carcere avrebbero assunto il controllo di buona parte delle attività della organizzazione concordando una gestione collettiva delle estorsioni con un ritorno alla cassa comune.

Fonte: Agi

Foto © Imagoeconomica

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