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Apprezzato il valore della testimonianza

Milano. Al Circolo PD di Lissone, Monza e Brianza, ieri, lunedì 8 maggio, è stato ospite Marco Termenana con il suo libro "Miofiglio. L'amore che non ho fatto in tempo a dirgli”.

Come da programma, ha introdotto il vicesegretario Mattia Gelosa e il segretario Federico Panarotto ha letto la lettera lasciata da Giuseppe ai genitori, fedelmente ed integralmente riportata nel libro. Ha moderato il giornalista del Giornale di Monza Omar Porro. Il tutto alla presenza di Monica Mellone psicologa e psicoterapeuta.

Ricordiamo che l’autore con lo pseudonimo di El Grinta, sullo stesso argomento, ha già pubblicato "Giuseppe". I romanzi sono ispirati al suicidio di Giuseppe, il primo dei tre figli, quando in una notte di marzo 2014 apre la finestra della sua camera a Milano e si lancia nel vuoto.

La storia racconta il (mal) vivere di chi si è sentito sin dall'adolescenza intrappolato nel proprio corpo: la storia di Giuseppe è infatti anche la storia di Noemi, suo alter ego femminile.

Tragedia non solo di mancata transessualità ma anche di mortale isolamento, al secolo hikikomori.

Giova precisare che hikikomori è un termine giapponese e letteralmente significa “stare in disparte” e colpisce soprattutto i ragazzi giovani.

termenana marco vertLa serata si è svolta in una sala piena dove c’è stato un intenso dibattito tra il pubblico, numeroso e partecipato, e l’autore: Lissone, almeno per chi l’ha rappresentata ieri, si è riunita per interrogarsi sul fenomeno dell’isolamento dei ragazzi, a volte alla fine mortale, appunto come nel caso di Giuseppe, per cercare di capire cosa si può fare per contrastarlo, stimolata dal racconto e dalla testimonianza di Marco Termenana, che, seppur ha riportato fatti accaduti quasi 10 anni fa, rimangono di estrema attualità.

Federico Panarotto e Mattia Gelosa, segretario e vicesegretario del Circolo Pd, ci spiegano il perché ed il risultato della serata:

"Lissone è una città apparentemente tranquilla, ma è dentro le mura domestiche che si scatenano i veri drammi della vita e sappiamo che il disagio sociale e le storie drammatiche sono tante anche qui da noi.

La politica ha il compito di prevenire, monitorare e intervenire sui problemi del territorio e il PD cittadino sta facendo un importante percorso di sensibilizzazione sul disagio giovanile. In campagna elettorale si promette spesso di trasformare lo straordinario in ordinario, ma questa promessa oltre ade essere una presa in giro degli elettori è anche una premessa sbagliata: per i grandi problemi servono enormi sforzi, con più preparazione e più informazione. È per questo che abbiamo voluto invitare e sostenere “Mio figlio” e lo stesso Marco Termenana. Vedere una sala così piena e partecipata, dunque, non può che riempirci di gioia e confermarci che almeno quest’obiettivo ed almeno per questa sera l’abbiamo raggiunto”.

L’autore invece:

“Sono davvero contento di essere venuto a Lissone e per come sia andata la serata. Sin dall’inizio avevo percepito un bello entusiasmo e per questo avevo accettato con piacere l’invito, ma non pensavo che avrei avuto tanto pubblico. Confido che le cose che sono emerse non durino lo spazio di un mattino, a maggior ragione perché irrobustite dalla qualificata presenza della psicologa, la Dottoressa Mellone, i cui interventi hanno integrato con una visione tecnico-professionale quello che posso raccontare solo per esperienza diretta. Per quanto mi riguarda personalmente, poi, desidero ricordare che sono sempre alla ricerca di un senso da dare alla stupida ed inutile morte di Giuseppe e queste serate mi aiutano a pensare che l’obiettivo sia sempre più vicino.

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