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Il 29 luglio alle ore 21 a Reggio Emilia, alla Camera del Lavoro in via Roma 53 a Reggio Emilia, nella sala Di Vittorio, Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta presenterà il proprio libro “Il potere segreto” ed. Chiarelettere, sulla situazione di Wikileaks e di Julian Assange, che dal 2009 non ha più pace. L’estradizione nelle carceri americane è stata resa imminente dalla firma della Ministra dell’interno inglese, Priti Patel, il 17 di giugno u.s. : estradizione e in più 175 anni di carcere. Gli Stati Uniti costruiscono i capi d’accusa su Julian Assange sulla base della legge sullo spionaggio del 1917, promulgata all’entrata in guerra degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale, confondendo in tal modo le spie con i giornalisti! Il calvario di Assange rivela la facciata sporca delle cosiddette “democrazie occidentali”, in questo caso in particolare gli Stati Uniti, che utilizzano il segreto di Stato per nascondere crimini e violazioni delle leggi e proteggono i criminali che li compiono. La colpa di Assange è averli scoperti e aver ritenuto che il mondo dovesse sapere la verità, così com’è il ruolo del giornalismo. Per molti anni, fin dalla sua origine, la Stampa era stata convinta di non poter colludere con gli Stati, ma di dover diffondere le notizie vere anche se scomode, come ad es far sapere tutto sugli Stati che iniziano le guerre per scopi economici e di convenienza interna, facendole passare per ‘missione di pace’. Ora sembra che questi obiettivi basilari della Stampa vengano meno, e che ogni giornalista debba sottostare al volere del Servizio Segreto o del Presidente di turno, perdendo ogni autonomia.


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Stefania Maurizi parla del caso Assange al Festival del Giornalismo di Perugia 2022 © Deb Photo


Ora sembra che il giornalista e la Stampa possano essere processati per lesa “Verità” e lesa “Giustizia”. Ora sembra che si confonda il principio dell’onestà e della trasparenza dei sistemi democratici che devono rendere conto pubblicamente del proprio operato e dei propri documenti, con il concetto di vendetta privata in cui anche un funzionario pubblico, come ad es Mike Pompeo, può usare pressioni illecite per incarcerare un giornalista scomodo. Attraverso Wikileaks, la piattaforma informatica con cui proteggeva le fonti, Assange ha informato il mondo di ciò che, gravemente, avveniva alle sue spalle. Un’operazione di Verità indispensabile. Ora siamo in pista per fare tutto il possibile per sensibilizzare l’opinione pubblica perché si renda conto e si unisca per salvarlo. Assange deve essere libero per il servizio che ha compiuto nei confronti dell’umanità intera, verso le vittime di tortura\crudeltà e i familiari e per aver contribuito decisamente al risveglio dell’umanità. La gente, tutta, non può accontentarsi della propaganda e della vulgata corrente La Verità va cercata. Teniamo ben presente che Julian Assange da 12 anni vive senza libertà alcuna e da 4 anni è recluso nel carcere londinese di Belmarsh senza un processo, senza la possibilità di difesa, senza tutele verso le torture che vengono inflitte ai terroristi (così come lui è considerato).
Ciò che viene compiuto nei confronti di Assange viene compiuto nei nostri confronti. Un colpo mortale alla libertà di stampa, chiave del vivere liberi conoscendo e dibattendo per costruire sempre e in continuazione la libertà sociale che non è mai di per sé scontata.
Partecipiamo, partecipate.
NOI JULIAN ASSANGE DOBBIAMO SALVARLO.

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