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A quarant’anni dalla strage aerea di Punta Raisi una mostra documentale ricorda l’accaduto e mette ancora una colta il luce le tante domande rimaste irrisolte. Come sono morti quei 108? Cosa è successo a quell'aereo? Chi c'é in aria quella sera sopra Punta Raisi? E che aeroporto è Punta Raisi, primo per pericolosità in Italia? Perché lo è? Perché cocaina e dollari transitano sul nastro bagagli proprio di questo scalo come aveva scoperto Boris Giuliano? Cosa diceva Peppino Impastato sugli interessi politico-mafiosi di questo aeroporto? E perché in un piccolo spazio di cielo sopra Palermo il 1972 e il 1980 “cadono” tre aerei civili?
La mostra, nata da un progetto di Libera, si terrà nella Casa di Paolo, l’antica farmacia Borsellino in via della Vetriera 57, mercoledì 23 dicembre.
È la sera del 22 dicembre 1978 quando il volo Alitalia AZ 4128 parte da Roma diretto a Palermo e dopo circa 50 minuti di viaggio regolare, mentre è in posizione di avvicinamento all’aeroporto di Punta Raisi sparisce dai radar alle 00:38. Quando viene localizzato da alcuni pescatori a 3 miglia circa dall’aeroporto, è già semi affondato e in acqua galleggiano diversi sopravvissuti, kerosene e bagagli.
I quarant’anni trascorsi dalla strage sono stati quarant’anni di vergogne politiche e miserie morali.
"Credo che tutti noi abbiamo il dovere della memoria, ne abbiamo la responsabilità. Dobbiamo chiedere verità e giustizia...Qui è stata calpestata la democrazia del Nostro Paese" aveva detto Don Luigi Ciotti a Cinisi il 23 dicembre 2010. Da anni il problema di condurre a dignità la memoria della strage di punta Raisi - chiamata spesso incidente - è stato ed è grave. Questa ricorrenza viene fatta in onore di una memoria collettiva non solo rispettosa del passato ma aperta sul futuro e sulle coscienze delle nuove generazioni, le più adatte fin da subito a sentire "la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale e dell'indifferenza" disse Paolo Borsellino, quel compromesso e quell'indifferenza che, purtroppo, hanno da sempre accompagnato questa triste pagina di storia del nostro Paese.

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