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Le carte delle stragi mafiose in Italia del 1993 e 1994 - tra cui quella dei Georgofili di cui alle 1.04 è ricorso il 28° anniversario - saranno digitalizzate e nel Palazzo di Giustizia di Firenze è stata inaugurata stamani una stanza che diventerà il 'Centro permanente di digitalizzazione degli atti processuali di interesse storico'. Un contributo, viene spiegato, "per una memoria da conservare (e studiare), ma anche un aiuto per chi, in quegli atti, abbia necessità di muoversi per future indagini o processi". Sono oltre 900 faldoni e 630.000 carte. Messe una dietro l'altra occupano 125 metri lineari come cinque campi da tennis. Ci saranno 18 detenuti a digitalizzare tutti quegli atti coordinati da tre archivisti professionisti. Il Centro è stato realizzato nell'ambito del protocollo d'intesa tra il Ministero dei beni e delle attività culturali, il Csm e il ministero della Giustizia. "Dopo oltre un anno di lockdown, ripartiamo con un evento che affonda le radici nella memoria. L'attentato in via dei Georgofili causò una profonda ferita nel tessuto sociale di Firenze. Con il Centro di digitalizzazione abbiamo inaugurato un segmento di un progetto più ampio - annuncia il presidente vicario della Corte d'Appello di Firenze, Alessandro Nencini - La Corte mette a disposizione dell'autorità giudiziaria i locali e gli strumenti per poter realizzare la digitalizzazione degli atti dibattimentali. Costituisce un presidio di legalità per mantenere la memoria di quello che e' accaduto e rappresenta un punto di partenza utilissimo per le nuove investigazioni. Nel progetto e' coinvolta anche l'amministrazione penitenziaria, che ha messo a disposizione persone sottoposte a misure. Per loro rappresenta un riscatto personale e sociale". "Questi atti, ora digitalizzati, consentiranno di leggere le stragi di mafia del 1993 - sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani - Lo si potrà fare sulla base dei documenti dei processi e siamo contenti che oggi si concretizzi un obiettivo su cui la Regione ha lavorato nel corso del tempo. Diventerà ancora di più una memoria condivisa. La digitalizzazione aiuterà anche gli addetti ai lavori". Non sara' infatti solo una 'fotocopia' elettronica degli atti. I documenti potranno essere infatti interrogati, per parole e argomento. Le carte saranno anche messe on line sul portale della "Rete degli archivi per non dimenticare".

Foto © Imagoeconomica

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