Tre appuntamenti in diretta on line nell’ottantesimo anniversario della sua nascita a cura di AssoPace Palestina
Mahmoud Darwish è stato il più importante poeta palestinese e uno dei maggiori poeti contemporanei a livello internazionale. Per ricordarlo, esattamente a ottant’anni dalla sua nascita e tredici anni dopo la sua morte, AssoPacePalestina, promuove tre occasioni di incontro con la sua vita e la sua poesia dal titolo “Buon compleanno Mahmoud Darwish poeta del mondo” a partire dal 13 marzo, giorno della sua nascita nel 1941, al 21 marzo, in occasione della Giornata internazionale della Poesia. L’iniziativa è realizzata da AssoPacePalestina, coordinata da Luisa Morgantini e Stefano Casi, con la collaborazione di Wasim Dahmash, Nabil Salameh e Simone Sibilio.
Per seguire la diretta: facebook.com/events/251615586611613
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.assopacepalestina.org
Sabato 13 marzo, ore 18 raccoglie le testimonianze e i ricordi degli amici e amiche , come il celebre cantante e musicista Marcel Khalife, lo scrittore e storico Elias Sanbar, la politica e scrittrice Leila Shahid, il poeta Ghassan Zaqtan, la cantante lirica Tania Nasser, l’attrice Bayan Shbib e la scrittrice Suad Amiry.
Coordinate da Stefano Casi, Wasim Dahmash, Luisa Morgantini e Simone Sibilio.
Mercoledì 17 marzo alle ore 21, sempre in diretta Facebook, sarà possibile vedere il docufilm “Mahmoud Darwich- Et la terre, comme la langue” realizzato da Simone Bitton e Elias Sanbar nel 1997 (sottotitoli italiani); introduce la regista Simone Bitton.
Domenica 21 marzo alle ore 18 sarà il momento della poesia: poeti e cantanti, italiani e palestinesi, si uniscono in un omaggio a Darwish, leggendo e interpretando i suoi versi. L’appuntamento, condotto da Nabil Salameh (Radiodervish) e Massimo Colazzo, vede la partecipazione di Mohammad Bakri, Nai Barghouti, Marcel Khalife, Tommaso di Francesco, Moni Ovadia, Giuliano Scabia, Alberto Masala, Donatella Allegro, Omar Suleiman, Dalal Suleiman e Bayan Shbib.
Considerato uno dei massimi poeti arabi contemporanei, Mahmoud Darwish è la voce più nota della letteratura palestinese. Nato il 13 marzo 1941 a Birwa, un villaggio della Galilea nell’entroterra di Acri, ne fugge con la famiglia e il resto della popolazione all’età di sei anni, durante i convulsi eventi del ’48, riparando in un campo profughi del Libano. Vi fa ritorno in clandestinità un anno più tardi per scoprire che il villaggio è stato raso al suolo e soppiantato da una colonia di popolamento israeliana.
Rimasto in Galilea assieme alla sua famiglia con uno statuto irregolare, comincia la sua militanza politica nel partito comunista israeliano. Negli anni ’60, mentre escono le sue prime raccolte di poesie, è ripetutamente imprigionato o costretto agli arresti domiciliari.
Dopo un breve soggiorno di studio in Unione Sovietica, nel ’71, già divenuto celebre nel mondo arabo per alcune sue poesie, parte in esilio per il Cairo e poco dopo si trasferisce a Beirut, fino all’invasione israeliana del Libano nel 1982. Segue allora la dirigenza dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) nel suo esilio a Tunisi, per poi trascorrere dieci anni a Parigi con periodici spostamenti in altre città d’Europa e del Mediterraneo.
Nel 1987 entra a far parte del Comitato Esecutivo dell’OLP, dal quale si dimette nel 1993 per dissenso nei confronti degli accordi di Oslo, senza però sottrarsi alle loro conseguenze: lascerà infatti gli allori dell’esilio parigino per le durezze dei Territori occupati, stabilendosi nel 1996 a Ramallah.
Dal ’96 trasferisce a Ramallah anche la sede della rivista al-Karmel, una delle riviste letterarie e culturali più prestigiose del mondo arabo, da lui fondata e diretta fin dagli anni ’70.
Nel 1997 è insignito dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese. Muore il 9 agosto 2008 a Houston (Usa), per le complicanze di un delicato intervento al cuore.
Mahmoud Darwish è la prima e unica personalità palestinese dopo Arafat alla quale siano stati concessi i funerali di Stato.
In italiano sono stati pubblicati i seguenti volumi:
Una memoria per l’oblio (Jouvence 1997)
Perché hai lasciato il cavallo alla sua solitudine? (San Marco dei Giustiniani, 2001) Murale (Epoché, 2005)
La mia ferita è lampada a olio (De Angelis, 2006)
Oltre l'ultimo cielo. La Palestina come metafora (Epoché, 2007)
Il letto della straniera (Epoché, 2009)
Come fiori di mandorlo o più lontano (Epoché, 2010)
Stato d'assedio (Edizioni Q, 2014)
Una trilogia palestinese (Feltrinelli, 2014)
Il giocatore d'azzardo (Mesogea, 2015)
Undici pianeti (Jouvence 2018)
Inni universali di pace dalla Palestina (Jouvence 2020)
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