New York Times: le forze armate ucraine hanno prospettive fosche: 150.000 morti e feriti durante l’estate. ISW: i russi avanzano negli Oblast di Donetsk e Lugansk
La situazione sul fronte orientale si sta deteriorando per Kiev. Le prospettive militari del Paese sembrano desolanti, scrive il New York Times, spiegando che gli aiuti militari occidentali non sono più garantiti agli stessi livelli degli anni passati, mentre la controffensiva estiva dell’Ucraina nel sud, è finita non essendo riuscita a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi.
E ora le truppe russe sono all'attacco: la città strategicamente importante di Marinka è caduta, Avdiivka viene lentamente circondata. Si prevede un attacco a Chasiv Yar, vicino a Bakhmut e più a nord, fuori Kupiansk, i combattimenti non sono rallentati dall'autunno.
“Il vantaggio russo in questa fase non è decisivo, ma la guerra non è una situazione di stallo”, ha affermato Michael Kofman, membro senior del programma Russia ed Eurasia presso il Carnegie Endowment for International Peace, che ha recentemente visitato l’Ucraina. “A seconda di ciò che accadrà quest’anno, in particolare con il sostegno occidentale all’Ucraina, il 2024 prenderà probabilmente una o due traiettorie. L’Ucraina potrebbe riprendere il vantaggio entro il 2025, oppure potrebbe iniziare a perdere la guerra senza aiuti sufficienti”, ha aggiunto l’esperto.
Ma già ora la posizione del Paese è pericolosa. I problemi che affliggono le sue forze armate si sono esacerbati dall'estate. I soldati ucraini sono stremati dai lunghi periodi di combattimento e dai periodi di riposo più brevi. I ranghi, assottigliati dalle crescenti perdite, vengono ricostituiti solo in parte, spesso con reclute più anziane e scarsamente addestrate.
Pesano inoltre le iniziative di mobilitazione per il 2024, per le quali Kiev intende arruolare tra i 450.000 e i 500.000 soldati, delineando una grave carenza di personale determinata anche dalle pesanti perdite della fallita controffensiva ucraina.
Il NYT, nel merito, scrive che i funzionari statunitensi hanno stimato che morti e feriti durante l'estate siano ben oltre i 150.000.
Secondo queste fonti, anche le forze russe hanno subito un gran numero di vittime, ma le forze del Cremlino sono comunque riuscite a respingere una controffensiva ucraina, a riorganizzarsi e ora stanno attaccando in condizioni invernali gelide.
Ma la carenza di truppe è solo una parte del problema: la questione più urgente, è rappresentata dalla diminuzione delle riserve di munizioni dell’Ucraina, poiché la continuazione delle forniture occidentali rimane tutt’altro che certa. Ma se anche fossero approvati i 60 miliardi di dollari di aiuti bloccati dai repubblicani, le difficoltà nell’approvvigionamento bellico sarebbero tutt’altro che mitigate.
Basti pensare che il Royal United Services Institute britannico rivelava come, alla fine del 2022, il Dipartimento della Difesa statunitense aveva ceduto all’Ucraina “circa un terzo delle riserve di missili anticarro Javelin e di quelli antiaerei Stinger: ripianare tali scorte richiederà rispettivamente cinque e tredici anni”.
Per quanto concerne le munizioni dei lanciarazzi campali multipli Himars, “a fronte di una produzione di 9.000 razzi all’anno, le forze armate ucraine ne consumano almeno 5.000 al mese”.
Come ha riconosciuto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, “il nostro attuale ritmo di produzione delle munizioni è di molte volte inferiore al livello di consumo da parte dell’Ucraina”, che risulta a sua volta enormemente ridotto rispetto a quello della Russia. Mosca, secondo fonti di intelligence britanniche riportate dal Washington Post, è riuscita a produrne nell’arco del 2022 qualcosa come 1,7 milioni di unità, contro le 180.000 fabbricate dagli Usa.
E a differenza di quell’estate, i droni hanno assunto una presenza molto più ampia nell’arsenale di entrambe le parti, in particolare i droni da corsa FPV dotati di esplosivi e utilizzati come missili telecomandati.
"Inizialmente a settembre potevamo colpire grandi gruppi, ma ora attaccano in unità molto più piccole", ha detto il comandante del plotone, che stava combattendo fuori Bakhmut. Ha aggiunto che i russi hanno reso le loro trincee ancora più profonde e più difficili da colpire.
Jens Stoltenberg © Imagoeconomica
ISW: i russi avanzano negli Oblast di Donetsk e Lugansk
Le recenti analisi dell’Institute for the Study of War riportano che le forze russe sono recentemente avanzate a ovest di Kreminna nel contesto di continui combattimenti di posizione lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna il 13 gennaio.
I filmati geolocalizzati pubblicati il 13 gennaio mostrano che le forze armate RF sono avanzate a est di Torske (15 km a ovest di Kreminna), mentre sono continuati gli scontri di posizione a nord-est di Kupyansk vicino a Synkivka e Petropavlivka; a sud-ovest di Svatove vicino a Makiivka; a ovest di Kreminna vicino a Terny e Torske; e a sud-ovest di Kreminna vicino a Dibrova, Hryhorivka e l'area forestale di Serebryanske.
Nell’Oblast di Donetsk, i blogger russi hanno affermato che le truppe sono avanzate lungo un tratto della ferrovia in direzione di Vyimka (a nord-est di Bakhmut) e vicino a Bohdanivka (a ovest di Bakhmut), sebbene l'ISW non abbia riscontrato conferma di queste affermazioni. Fonti ucraine e russe affermarono che i combattimenti di posizione continuavano a ovest di Bakhmut vicino a Bohdanivka, Ivanivske e Khromove e a sud-ovest di Bakhmut vicino a Klishchiivka, Andriivka e Niu York.
L'osservatore militare ucraino Kostyantyn Mashovets ha dichiarato che le forze russe sono avanzate di 3,6 chilometri in direzione di Bohdanivka e di 2,1 chilometri in direzione di Ivanivkse da quando hanno intensificato le operazioni offensive in direzione di Bakhmut alla fine di ottobre.
Si registrano inoltre avanzamenti da parte russa anche a nord-ovest di Avdiivka, dove filmati geolocalizzati pubblicati il 13 gennaio indicano che nuovi guadagni territoriali nella parte occidentale di Stepove (3 km a nord-ovest di Avdiivka) e a est dello stesso insediamento.
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