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Espellere dalla Germania chi è parte di un clan criminale straniero, anche se non c'è ancora una condanna penale. E' la proposta della ministra tedesca dell'Interno, la socialdemocratica Nancy Faeser (in foto), che vuole così applicare contro i clan un modello usato finora solo nel campo del terrorismo. L'idea è però legalmente complessa e addirittura giudicata impossibile da alcuni esperti. La maggioranza di governo, intanto, si è già divisa. "Per noi Verdi i regolamenti al di fuori dello Stato di diritto non possono essere oggetto di discussione", ha detto la verde Irene Mihalic a Tagesschau, secondo cui la storia tedesca "ci ricorda che lo stato di diritto è il vero baluardo dello Stato costituzionale". Un portavoce del ministero dell'Interno ha puntualizzato che l'espulsione non sarebbe solo in base all'appartenenza familiare, ma nel caso di un collegamento evidente con le attività criminali di un clan. L'opposizione Cdu ha criticato Faeser perché la sua proposta sarebbe parte della campagna elettorale: l'attuale ministra dell'Interno è infatti la candidata della Spd alle elezioni nel Land dell'Assia del prossimo 8 ottobre. Il sindacato di polizia tedesco Gdp sostiene invece l'idea della ministra. "Abbiamo bisogno di più strumenti nella lotta contro le strutture dei clan", ha dichiarato al Rheinische Post il presidente del Gdp del settore polizia federale e doganale, Andreas Rosskopf. "Queste grandi famiglie, spesso criminali, non devono più essere in grado di prendere in giro lo Stato e sentirsi al sicuro", ha continuato Rosskopf, in riferimento ai clan stranieri che compiono reati gravi e ripetuti e ai familiari che dipendono finanziariamente da queste attività.

Foto © BerthasEnkel

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