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Il Comune di Firenze ha firmato un accordo con cui la città chiede di candidare il museo ex Esma, che fu il centro di detenzione, tortura e sterminio di Buenos Aires (Argentina), nell'elenco del patrimonio Unesco. L'accordo è stato firmato alla presenza di Vera Vigevani Jarach che ha vissuto la Shoah, scappando in Argentina nel 1939 per sfuggire alle leggi razziali in Italia sotto il fascismo e che, una volta in Argentina, ha assistito pure alla dittatura militare di Jorge Rafael Videla. Vera è una madre di Plaza de Mayo in seguito alla morte della figlia Franca Jarach negli anni della dittatura militare. Tra i partecipanti alla conferenza stampa anche l'ambasciatore dell'Argentina in Italia Roberto Carles, il presidente della Comunità ebraica di Firenze Enrico Fink, il presidente Aned Lorenzo Tombelli e il presidente del Consiglio comunale di Firenze Luca Milani. "Per noi è una gioia ricevere il sostegno del Consiglio comunale di Firenze per la candidatura del museo ex Esma a patrimonio mondiale dell'Unesco nel 40/o anniversario del ritorno della democrazia nel nostro Paese", il commento di Carles. "Sosteniamo questa candidatura per tante ragioni - ha spiegato Milani -. Firenze è città riconosciuta patrimonio mondiale dell'Unesco e da sempre è in prima fila per il riconoscimento dei diritti umani in tutte le parti del mondo. Ci sentiamo onorati di poter sostenere questa candidatura che ricorda quanto di più terribile è successo in Argentina col regime dei colonnelli. Accogliamo a Firenze Vera che è cittadina fiorentina per amore perché ha avuto tanti riconoscimenti, anche dalla Regione. È una testimone della Shoah e della dittatura in Argentina".

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