Israele teme ritorsioni dopo arresto di un leader palestinese
Per il secondo giorno consecutivo una forte tensione regna lungo la linea di demarcazione fra la Striscia di Gaza ed Israele. Ieri, infatti, la Jihad islamica ha minacciato ritorsioni dopo la cattura da parte dell'esercito israeliano a Jenin del suo leader in Cisgiordania, Bassam a-Saadi. Anche oggi l'esercito vieta il traffico su alcune arterie che lambiscono la striscia di Gaza e su un tratto della linea ferroviaria, nel timore di razzi anticarro che potrebbero essere sparati da miliziani palestinesi. La radio pubblica Kan ha riferito che 100 riservisti sono stati richiamati in servizio per rafforzare la protezione dei villaggi israeliani di confine. Restano chiusi anche oggi i valichi di Erez e di Kerem Shalom fra Israele e la Striscia. Secondo i media a Gaza una delegazione egiziana è impegnata in un lavoro di mediazione fra Israele, da un lato, e Jihad islamica e Hamas dall'altro. Israele, aggiungono i media, ha avvertito i dirigenti di Gaza che pagherebbero un duro prezzo se dalla Striscia partissero attacchi.
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