"Il processo di memoria, verità e giustizia" sugli orrori della dittatura in Argentina "è un processo che dopo anni di impunità stato riavviato nel 2004" e "da lì in poi è diventata una politica di Stato. Sono stati condannati più di un migliaio di genocidi, però oggi il processo non sta funzionando alla velocità giusta. Le madri e le nonne di Plaza de Mayo hanno una certa età, tanti responsabili di questi crimini stanno cominciando a scomparire. Dobbiamo andare avanti al più presto". E' con queste parole che l'ambasciatore d'Argentina in Italia, Roberto Carles, è intervenuto in un Forum ANSA, spiegando come sia "molto importante poter assicurare che non ci sarà impunità in nessun luogo del mondo, e andiamo avanti nel portare questa lotta per la giustizia, la memoria e la verità in ogni posto del pianeta. E' lo sforzo che stiamo cercando di fare anche qui". In Italia, ha ricordato Carles, "c'è un processo di estradizione per un ex sacerdote che partecipava a sessioni di tortura nella provincia di Mendoza, c'è poi il processo di (Carlos) Malatto in Sicilia", cittadino italiano e tenente colonnello dell'esercito argentino accusato di omicidio per la morte di otto persone nell'ambito del Piano Condor. "Memoria, verità e giustizia sono gli elementi fondamentali per fare in modo che 'nunca mas' si trasformi in qualcosa di reale", ha detto l'ambasciatore d'Italia in Argentina, Fabrizio Lucentini. "Non basta preservare la memoria ma bisogna cercare la verità con la giustizia dei tribunali - ha proseguito - Sia l'Italia sia l'Argentina sono Paesi con una solida storia democratica, condividiamo i valori del rispetto dei diritti umani e credo che per quanto possibile sia giusto contribuire a questo percorso di memoria, verità e giustizia che l'Argentina ha intrapreso".
Foto © Archivo Hasenberg-Quaretti
Italia e Argentina all'unisono: ''Verità sugli orrori della dittatura''
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