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Ieri i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli, con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, e della Rete Europea delle Unità Ricerche Attive Latitanti, hanno arrestato Vincenzo Cinquegrana, 56 anni, inserito dal 2013 nell'elenco dei latitanti pericolosi. Si tratta del terzo latitante pericoloso inserito nell'ex lista dei 100 catturato dai militari dell'Arma, l'undicesimo da agosto 2021 a oggi. L'uomo era destinatario di una misura cautelare nel 2013 con altre 141 persone, diventata poi procedimento giudiziario chiuso con sentenza. Tuttavia era riuscito a scappare. Ieri è stato individuato e fermato in Spagna grazie a un meticoloso monitoraggio del web, rintracciando profili social riferibili a lui che hanno consentito di ricostruire e documentare la sua rete relazionale e le sue abitudini. Grazie al continuo scambio informativo con la polizia spagnola, i carabinieri e l'Unità Enfast hanno così scovato il luogo dove Cinquegrana viveva ormai da tempo e bussato alla sua porta, a Hospitalet de Llobregat, una cittadina a pochi chilometri da Barcellona dove vive la compagna. L'uomo dovrà scontare 3 anni, un mese e 9 giorni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. Il 56enne è ora in carcere in attesa del provvedimento di estradizione.
L'uomo è un noto broker della cocaina. In particolare, si è occupato dello scambio di droga in Sudamerica con contatti diretti con i boss del cartello di Medellin, riuscendo a inviare grandi carichi di 'polvere bianca' fino a Salerno, su nave, sotto la regia dei clan napoletani che da Valencia, in Spagna, controllavano i traffici illeciti. Cinquegrana non appartiene a un gruppo di camorra, ma con altri complici riempiva le piazze per sei gruppi nei quali operavano elementi legati ai cinque clan: i Lo Russo di Miano, i De Tommaso di Forcella (la famiglia di Genny 'a carogna, ndr.), i Castaldo di Caivano, gli Gionta a Torre Annunziata, gli Aquino-Annunziata a Boscoreale e i Pecoraro-Renna di Eboli, Battipaglia e la piana del Sele.

Foto: it.depositphotos.com

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