Con la guerra in Ucraina l'economia mondiale perde ma quella americana guadagna. È il concetto veicolato dal People's Daily, edizione in inglese dell'organo del Partito comunista cinese, che valorizza da un lato le previsioni diffuse ieri dall'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) secondo cui a causa del conflitto ucraino la crescita del commercio globale quest'anno sarà dimezzata passando dal 4,7% previsto lo scorso ottobre a un valore compreso tra il 2,4% e il 3%, mentre dall'altro fa i conti in tasca all'industria militare statunitense, citando un rapporto pubblicato di recente dallo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri). Il giornale sottolinea che tra il 24 febbraio, giorno dell'invasione russa, e il 28 marzo, il valore delle azioni di Lockheed Martin, il principale produttore di armi al mondo, è aumentato di oltre il 13%, le azioni di Northrop Grumman, una multinazionale americana di tecnologia aerospaziale e di difesa, hanno guadagnato oltre il 13,4% e quelle di General Dynamics di oltre il 10. Conclusione: gli Usa scatenano guerre di cui tutti pagano un prezzo tranne il complesso militare-industriale statunitense, "che ha raccolto enormi profitti facendo precipitare persone in altri Paesi in un abisso di miseria".
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