Le forze di sicurezza sudanesi hanno sparato oggi gas lacrimogeni contro i manifestanti e persino all'interno di un ospedale di Khartoum. Lo hanno reso noto testimoni e medici, mentre gli attivisti hanno lanciato appelli a protestare contro il colpo di stato militare. Diverse migliaia di manifestanti hanno marciato nella regione costiera orientale del paese o nel Darfur occidentale devastato dalla guerra, gridando "No al potere militare" e "Il popolo ha scelto i civili", hanno riferito testimoni. In questo giorno di Ramadan, dichiarato festivo dalla potenza militare e sotto un caldo opprimente, a Khartoum le sfilate sono state più timide, ma pur tuttavia accolte da lacrimogeni.
Il Comitato centrale dei medici sudanesi ha denunciato anche "l'assalto contro l'ospedale di al-Jawda" da parte delle forze di sicurezza, accusate di "aver lanciato gas lacrimogeni al suo interno, terrorizzando i pazienti e gli operatori sanitari e provocando il soffocamento tra alcuni di loro". Da qualche tempo il Sudan è teatro di regolari proteste dal colpo di Stato militare dello scorso 25 ottobre organizzato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, che si combina al deterioramento della situazione economica nel Paese. Gli attivisti per la democrazia avevano diffuso avvisi online sul "terremoto del 6 aprile", data epocale per la storia del Sudan, le cui proteste di massa di tre anni fa segnarono la fine del trentennale potere di al-Bashir.
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Sudan: lacrimogeni contro manifestanti e un ospedale
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