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Si è svolto ieri, a L’Aja in Olanda, il secondo incontro del Law Enforcement Forum (LEF) sul Next Generation EU, tenutosi per la prima volta a Roma a settembre dello scorso anno. L’iniziativa, nata su proposta della Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza e condivisa da Europol, ha l’obiettivo di prevenire il rischio d’infiltrazione della criminalità organizzata nei fondi dei Recovery and Resilience Plans. Alla riunione hanno partecipato le Forze di polizia di 21 Paesi europei e diverse agenzie e istituzioni europee (Dg Home, Dg Ecfin, Eppo, Eurojust, Olaf, Cepol, Enaa), con apertura e conclusione dei lavori a cura del vice direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Rizzi e del direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle.
Il punto di partenza dei lavori è stato la metamorfosi della criminalità organizzata che investe fiumi di denaro sporco non solo in attività illecite (come il narcotraffico) ma diventa essa stessa impresa, strozzando l’economia legale e i mercati finanziari.
L’incontro è stato caratterizzato da un approccio operativo basato su una preventiva analisi dei rischi per ciascun Paese beneficiario dei fondi, in relazione alle aree d’intervento previste dai Piani e alle normative nazionali a protezione dell’economia legale. L’idea è quella di intercettare la minaccia senza aspettare che l’infiltrazione della criminalità organizzata emerga da risultanze investigative perché ciò significherebbe che la mafia sarebbe già entrata nel circuito dell’economia legale, inquinando i mercati.
L’obiettivo è quello di giungere ad un action plan europeo, articolato e trasversale in grado di arginare il rischio di infiltrazione e preservare il benessere finanziario dell’Unione Europea, perché le vulnerabilità di un Paese non si estendano con un effetto domino agli altri Stati e ciascuno possa, invece, beneficiare delle best practice esistenti, come patrimonio condiviso del law enforcement europeo.
La posizione italiana, espressa da rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, si è focalizzata sulla necessità di un efficiente scambio di dati di intelligence, ovvero di informazioni a carattere preventivo e non necessariamente collegate ad indagini penali; sulla condivisione di best practices e indicatori, per prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata, con particolare focus connesso ai settori che riceveranno maggiori fondi dal Next Generation EU, come la green economy, è importante la proozione di banche dati strutturate sul modello italiano della Banca dati nazionale dei contratti pubblici e della Banca dati unica per la documentazione antimafia, che consentono una visione integrata della spesa nazionale, il monitoraggio e il controllo dell’intero ciclo di vita degli appalti pubblici.
A margine del LEF si è svolto un incontro bilaterale tra il prefetto Vittorio Rizzi e il direttore di Europol Catherine De Bolle: piattaforme criptate, crimini dell’odio, cyber attacchi, ricadute sulla sicurezza interna del conflitto russo-ucraino sono stati gli argomenti affrontati al fine di garantire una maggiore integrazione operativa in ambito europeo.

Fonte: poliziadistato.it

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