In una risoluzione approvata con 607 voti favorevoli, 2 contrari e 73 astenuti, la Camera sottolinea che "il Messico è da tempo il luogo più pericoloso e mortale per i giornalisti al di fuori di una zona di guerra ufficiale". Solo dall'inizio del 2022, sette giornalisti sono stati assassinati.
I deputati hanno sottolineato che la situazione è peggiorata dalle ultime elezioni presidenziali del luglio 2018: secondo fonti ufficiali, da allora almeno 47 giornalisti sono stati uccisi. A ciò si aggiunge, avverte il testo, un problema endemico di impunità, poiché circa il 95% degli omicidi di giornalisti rimane impunito.
Il Parlamento "osserva con preoccupazione le critiche dure e sistematiche formulate dalle massime autorità del governo messicano contro i giornalisti e il loro lavoro". Si riferisce, in particolare, alla retorica populista del presidente López Obrador nelle sue conferenze stampa quotidiane per denigrare e intimidire giornalisti indipendenti, proprietari di media e attivisti.
I deputati avvertono che "la retorica degli abusi e della stigmatizzazione crea un ambiente di incessante agitazione contro i giornalisti indipendenti" e invitano le autorità ad astenersi da qualsiasi comunicazione che possa stigmatizzare giornalisti e operatori dei media, e anche difensori dei diritti umani. A tal proposito, ricordano che da dicembre 2018 almeno 68 attivisti per i diritti umani sono stati assassinati nel Paese.
La Camera sottolinea anche l'esistenza di "chiare indicazioni" che lo Stato messicano abbia utilizzato strumenti di hacking telefonico volti a combattere il terrorismo e cartelli, tra cui il programma di spionaggio Pegasus, contro giornalisti e difensori dei diritti umani.
Foto © Imagoeconomica
Il Parlamento europeo chiede protezione per giornalisti e attivisti in Messico
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