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La mostra è stata inaugurata all'università colombiana e oltre a parlare del fenomeno del narcotraffico nel Paese sudamericano offre anche dei punti di riflessione per quanto riguarda il rapporto tra i narcos e la vita politica.
Che la Colombia sia il più grande produttore di cocaina al mondo non è qualcosa di nascosto.
Secondo l'ultimo rapporto del Dipartimento di Stato Statunitense la stima di coca prodotta è di 900 tonnellate all'anno contro i 600 del Perù.
Quotidianamente, i media riportano le azioni violente dei gruppi armati per avere il controllo del territorio e le piattaforme di intrattenimento offrono programmi sulla vita dei boss colombiani e sul traffico internazionale di droga.
In questa saturazione di informazioni su quell'ineluttabile realtà del paese sudamericano, di solito si pone l'accento sulle conseguenze e poco si parla dell'impalcatura che c'è dietro e dei cambiamenti culturali che il narcotraffico ha generato.
Un modo alternativo di affrontare questo fenomeno che ha generato decenni di dolore, dibattito e polemica è offerto a chi visita la mostra 'Narcolombia' sia all'Universidad de los Andes, a Bogotà, sia al suo sito web.
Lì lo spettatore può trovare abbondante materiale bibliografico, giornalistico, visivo e audiovisivo, nonché contenuti delle reti e oggetti sull'argomento.

Fonte: actualidad.rt.com

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