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Il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della polizia criminale, nell’ambito dell’iniziativa denominata “Bulgarian job” ha eseguito un'operazione in cui sono stati arrestati nove latitanti, sei in Bulgaria, due in Germania e uno in Inghilterra.
Sono state immediatamente avviate le procedure di estradizione per riportare in Italia i nove arrestati e fargli scontare le pene a cui sono stati condannati.
L’operazione, sviluppata all’interno della rete europea Enfast (European network of fugitive active search teams) attraverso la collaborazione tra il Fast team italiano e quello bulgaro, ha avuto il supporto degli esperti per la sicurezza italiani operativi a Sofia (Bulgaria), Wiesbaden (Germania) e Londra (Inghilterra), oltre che dell’Ufficio di cooperazione giudiziaria del ministero di Giustizia.
L’iniziativa, finalizzata alla localizzazione all’estero dei cittadini bulgari colpiti da provvedimenti restrittivi italiani e non ancora internazionalizzati, che già lo scorso 13 maggio aveva portato all’arresto di altri sei latitanti, ha consentito di eseguire le misure restrittive internazionali emesse da diverse Autorità giudiziarie italiane nei confronti di nove cittadini bulgari condannati per reati quali associazione a delinquere, sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, accesso abusivo in sistemi informatici, rapina aggravata, estorsione, riciclaggio e altri crimini.
Anche in questo caso le attività d’indagine, partite territorialmente in Italia, hanno avuto il loro sviluppo e supporto dello Scip e della sua rete di Esperti sparsa per il mondo per arrivare all’arresto dei nove ricercati. L’analisi e la costante condivisione delle informazioni tra le autorità italiane e quelle estere sui loro movimenti avvenuta nelle settimane precedenti, ha consentito anche stavolta una accurata opera di localizzazione in sei città diverse della Bulgaria oltre che in Germania e Inghilterra.

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