“Si prendano di mira beni personali e impegni internazionali”
"Con la pubblicazione del rapporto degli Stati Uniti, che conferma la colpevolezza dei funzionari sauditi ai massimi livelli, gli Stati Uniti dovrebbero ora assumere la guida nell'assicurare la responsabilità per questo crimine e nel mettere in atto i meccanismi internazionali per prevenire e punire tali atti in futuro". Lo ha dichiarato Agnès Callamard, investigatrice delle Nazioni Unite sui diritti umani, in una nota pubblicata su Facebook. "Il governo degli Stati Uniti dovrebbe imporre sanzioni contro il principe ereditario, come ha fatto per gli altri autori, prendendo di mira i suoi beni personali ma anche i suoi impegni internazionali", ha aggiunto.
"Chiedo al governo dell'Arabia Saudita di rivelare se i suoi resti sono stati distrutti sul posto o come e dove sono stati smaltiti. Le persone responsabili conoscono fin troppo bene le specifiche e, di fronte all'inconsapevole silenzio dei sauditi, la comunità internazionale deve esercitare pressioni per la piena divulgazione di tutti i fatti", ha concluso Callamard. Nel frattempo però Riad ha preso le distanze dal rapporto della Cia sull’omicidio rifiutandolo completamente.
Foto © "Press Briefing by Special Rapporteur on Arbitrary Executions" by United Nations Photo is licensed under CC BY-NC-ND 2.0
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