Sono oltre 80 mila le persone scomparse in Messico nel periodo compreso tra il 2006 ed il 2020. A renderlo noto è il sottosegretario ai Diritti umani, Alejandro Encinas, in una conferenza stampa durante la quale ha sottolineato che ad ogni modo, nell'anno appena trascorso, il numero dei "desaparecidos" è diminuito del 22,39% rispetto all'anno precedente. Il numero degli scomparsi, ha spiegato Encinas, corrisponde a quello delle denunce presentate, e non delle persone decedute. Si tratta di un dato che viene aggiornato più volte al giorno, tanto che fino a questo 29 gennaio si contano 82.888 reclami. Il funzionario del governo di Andres Manuel Lopez Obrador ha rivelato quindi che, tra il primo dicembre 2018 (data dell'assunzione dell'attuale governo) ed il 31 dicembre 2020, "le autorità messicane hanno ricevuto 37.807 segnalazioni di persone scomparse e che il 56,4% di queste è stato localizzato, la maggior parte vivo". Secondo i numeri forniti dall'esecutivo, nell'ultimo anno c'è stato inoltre un calo anche della scoperta di tombe clandestine e dei corpi recuperati. "Nonostante l'esistenza di questo fenomeno criminale permanga, va notato che nel 2020 c'è stata una diminuzione del 33 per cento nel numero di tombe clandestine e una riduzione di quasi il 18 per cento nei corpi recuperati", ha affermato Encinas. Sempre nel periodo tra dicembre 2018 e dicembre 2020, rende noto il governo, sono stati recuperati 2.395 corpi e quasi il 22 per cento di loro è tornato dignitosamente alle proprie famiglie.

Messico: negli ultimi 14 anni scomparse 80mila persone
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