L’uomo ucciso da una Nissan “armata con mitragliatrice automatica” che poi sarebbe esplosa per cancellare le prove
Secondo le fonti militari iraniane si tratterebbe di un’operazione “complessa e inedita” quella andata a segno qualche giorno fa in cui è stato assassinato fuori Teheran il super scienziato nucleare, Mohsen Fakhrizadeh.
Principale indiziato secondo gli iraniani è il Mossad, che si è superato nelle sue azioni perché tutta l'operazione, durata tre minuti, è stata portata a termine "senza nessuno sul campo". A bordo strada c'era solo una Nissan "armata" con una mitragliatrice automatica di grosso calibro e comandata dal satellite. E' la versione diffusa dall'agenzia semi-ufficiale Fars. E l'emittente Press Tv ha reso noto che l'arma recuperata (almeno quel che n’è rimasto) porta "il marchio israeliano". Nella ricostruzione dell'agenzia Fars, finora la più dettagliata, lo scienziato a capo del programma nucleare era a bordo di un'auto blindata, con la moglie, accompagnato da altre tre auto della scorta. Poco prima di arrivare al punto dell'omicidio, nella località di Absard, la prima auto si è staccata dal corteo per procedere a una perlustrazione precedendo gli altri di un paio di chilometri. Poco dopo, Fakhrezadeh avrebbe sentito un rumore strano contro l'auto e avrebbe deciso quindi di scendere a controllare. Poteva trattarsi di un guasto al motore o una ruota. Probabilmente si è trattato invece di uno sparo. A 150 metri di distanza era parcheggiata a bordo strada una Nissan "armata con una mitragliatrice automatica". Da qui è partita una raffica di colpi che ha crivellato le auto della scorta e raggiunto, almeno tre volte, lo scienziato alle spalle. E' stato portato d'urgenza all'ospedale locale e poi in elicottero all'ospedale di Teheran dove però i medici non sono riusciti a salvarlo. Passati tre minuti dal primo sparo, la Nissan è saltata in aria disintegrando ogni possibile prova. E la persona sospettata di averla lasciata in quel posto ha lasciato l'Iran il giorno dopo l'attentato. L'agenzia Irib aveva riportato un'altra versione, più classica, dell'attentato. La Nissan sarebbe esplosa prima dell'attacco, compiuto da un commando di una decina di uomini, arrivati in moto e a bordo di auto. Ma questo non spiegherebbe, in effetti, perché lo scienziato sia stato colpito all'esterno della sua auto. Così come rende difficile spiegare come siano riuscite a sparire nel nulla così tante persone dopo un attentato compiuto in pieno giorno.
Fonte: Ansa