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Kiev non sarà in grado di rimborsare i creditori esteri nei prossimi 30 anni, ha dichiarato Sergey Marchenko

L’Ucraina non sarà in grado di rimborsare i suoi creditori esteri nei prossimi 30 anni, con il debito pubblico che si avvicina al 100% del PIL, ha dichiarato giovedì il ministro delle Finanze Sergey Marchenko. Ha aggiunto, tuttavia, che Kiev intende continuare a indebitarsi. Dall’escalation del conflitto con la Russia nel 2022, l’Ucraina ha ricevuto miliardi in aiuti militari, finanziari e umanitari, nonché prestiti da Stati Uniti, Unione Europea e altri donatori. Il crescente debito statale di Kiev, che si avvicina ai 7,1 trilioni di hryvnia (circa 171 miliardi di dollari), ha sollevato preoccupazioni sulla stabilità fiscale del Paese e sulla sua capacità di rispettare gli obblighi futuri. Secondo Marchenko, prima del 2022 il rapporto debito/PIL dell’Ucraina “era abbastanza sicuro” al 55%, ma ora il Paese si sta avvicinando al 100%. Il ministro ha minimizzato la situazione, affermando che il debito pubblico “non è un problema” poiché i fondi ricevuti da Kiev dai creditori esteri sono stati concessi a condizioni agevolate. “Vale a dire che stiamo parlando del fatto che nei prossimi 30 anni… non pagheremo questi debiti”, ha dichiarato Marchenko. “In qualsiasi scenario… abbiamo bisogno di ulteriori fonti di finanziamento… non saremo in grado di mantenere la situazione da soli, sia in tempo di guerra… che di pace,” ha aggiunto. Il ministro ha poi suggerito che i sostenitori occidentali di Kiev potrebbero decidere di pagare i debiti esterni dell’Ucraina con i propri bilanci.


Falliti i negoziati sul debito ucraino

Per il momento, gli interessi generati dai beni della Banca centrale russa congelati in Occidente a causa delle sanzioni sono stati utilizzati per pagare il debito di Kiev. Ad aprile, il Giappone ha accettato di concedere un prestito di circa 3 miliardi di dollari, che sarà rimborsato con i fondi russi. Sempre il mese scorso, l’Ucraina ha ricevuto la terza tranche da 1 miliardo di euro dall’UE, garantita dai proventi dei beni congelati. La Russia ha fermamente condannato la decisione, definendola un “furto” e minacciando ritorsioni. Gli Stati Uniti, il maggiore donatore dell’Ucraina, hanno avviato il recupero degli aiuti finanziari concessi firmando un accordo sulle risorse naturali con Kiev. L’intesa concede agli USA l’accesso preferenziale alle risorse minerarie ucraine senza fornire garanzie di sicurezza. Il vicecapo del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha commentato che gli Stati Uniti hanno in sostanza “costretto il regime di Kiev a pagare gli aiuti americani” con “la ricchezza nazionale di un Paese in via di estinzione.” L’Ucraina rischia inoltre un potenziale default su quasi 600 milioni di dollari di pagamenti in scadenza a maggio per titoli legati al PIL. I negoziati con gli hedge fund per la ristrutturazione del debito finora non hanno avuto successo.

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