Il presidente finlandese: Trump intende concludere un accordo il più presto possibile. Offensiva Russa a Ovest di Velikaya Novoselka. Kiev mobilita sempre più persone con disabilità
C’è un nervosismo crescente nelle cancellerie occidentali e, oramai, sono sempre più isolate le voci che chiedono un’ostinata resilienza - sulla pelle degli ucraini chiaramente – atta ad alimentare una guerra che, non solo non vede più speranze di vittoria, ma che pone l’occidente all’apice di un'imbarazzante sconfitta egemonica.
Rym Montaz del Carnegie Endowment for International Peace, valuta un "crescente e silenzioso consenso sul fatto che i negoziati, che comproveranno l'accettazione almeno di una perdita temporanea della sovranità sui territori, sono l'unico modo per porre fine a questa guerra".
Secondo la CNN, la vittoria, definita dal governo ucraino come la strofina delle truppe russe da tutto il suo territorio, è ampiamente vista come irraggiungibile. In un nuovo articolo pubblicato su Foreign Affairs, il presidente del Council on Foreign Relations, Richard Haass sostiene che “Washington deve affrontare la triste realtà della guerra e venire a patti con un risultato più plausibile”.
"Non c'è un'arma rivoluzionaria o una restrizione revocata che consentirebbe all'Ucraina di difendere contemporaneamente ciò che già controlla e liberare ciò che non fa", scrive ancora il diplomatico statunitense.
Voci autorevoli che affossano la demenziale tesi oramai in voga, secondo cui Trump vorrebbe imporre una sconfitta umiliante all’Ucraina.
In realtà, “la ragione per cui Trump si affretta a trattare con Putin è che l’esercito ucraino rischia il collasso. E Trump non vuole che questo collasso si verifichi sotto la sua presidenza, non vuole essere lui a gestirlo e a gestire questa umiliazione”, scrive il professore associato alla LUISS, Alessandro Orsini su Sicurezza Internazionale. D’altronde sono gli stessi generali ucraini a spiegare che in alcune aree il rapporto tra le truppe moscovite e l’AFU è dell’ordine di 2/5 a 1, mentre, dal punto di vista del volume di fuoco, la Russia è in grado di sparare dieci proiettili di artiglieria pesante per ogni obice ucraino.
Non sorprende, dunque, che il presidente finlandese, Alexander Stubb, sostenga che il tycoon intenda concludere un accordo di pace con l’Ucraina il più presto possibile.
“Noi in Europa e nel mondo dobbiamo capire che Donald Trump è molto serio nel concludere un accordo di pace il prima possibile. C’è una finestra di opportunità per questi negoziati tra le elezioni e il giorno dell’inaugurazione”, ha affermato il premier su Bloomberg.
Al contempo emerge come probabile segretario di Stato americano il senatore Marco Rubio: uno strenuo difensore della strategia volta ad esercitare “pressione” su Kiev per risolvere in breve tempo l’attrito con la Federazione Russa.
“È favorevole anche a non ammettere l'Ucraina nella NATO”, scrive il New York Times, spiegando che, nonostante abbia parlato duramente di Mosca nel passato, “probabilmente sosterrà i piani di Trump” in tal senso.
Allo stesso tempo, Michael Waltz, un altro favorito nella squadra del neo eletto presidente Usa, in precedenza aveva sostenuto che in futuro l'assistenza militare statunitense avrebbe dovuto essere “subordinata alla condivisione degli oneri da parte dell'Europa e ad un'eguale assistenza europea". La Reuters lo definisce un sostenitore dell'idea che Washington rafforzi il proprio esercito nel contesto del confronto con la Cina.
“È nell’interesse dell’America (continuare ad aiutare l’Ucraina – ndr), investiremo tempo, denaro e risorse di cui abbiamo tanto bisogno nell’Oceano Pacifico?”, dichiarava ad ottobre a questo proposito.
Offensiva Russa a Ovest di Velikaya Novoselka
Nel mentre, il fronte è tutt’altro che granitico e i movimenti delle forze russe rischiano ogni giorno di decretare l’incipit di un crollo sistematico delle difese di Kiev. Nelle ultime ore le forze armate RF hanno lanciato una nuova offensiva a ovest di Velikaya Novoselka, in una manovra che sembra mirata a sfruttare una “finestra di opportunità” strategica sul fronte tra Donetsk e Zaporizhzhia. La 127ª divisione russa, secondo Readovka, avrebbe compiuto un’avanzata significativa, penetrando nelle difese ucraine e avanzando verso il villaggio di Ravnopol, consolidando così la propria posizione in aree chiave del fronte.
Si tratta di una manovra apre nuove prospettive strategiche per Mosca, non solo per tagliare le linee di rifornimento di Kiev ma anche per isolare le truppe ucraine in un ambiente operativo ostile. In particolare, il piano prevede un aggiramento dell’agglomerato di Velikaya Novoselka, con la chiusura delle vie di approvvigionamento che giungono dalla statale N-15.
Poco più a nord c’è la città strategicamente importante di Kurakhovo che, secondo il canale ucraino Deep State, vede le forze russe tentare di compiere un accerchiamento sia da nord che da sud. Sul fianco meridionale, l’avanzata si muove ora in direzione di Yasna Polyana-Maksimivka-Trudove, dove i combattimenti sono intensi e si registrano perdite da entrambe le parti.
“Al momento, restano circa 10 km dalla Linea di Battaglia al corridoio principale, ma le condizioni delle infrastrutture strategiche in quest'area sono critiche”, scrive Deep State.
A nord Mosca ha concentrato la sua avanzata su Sontsivka, tentando di entrare nel villaggio stesso, mentre sul fianco orientale, l’assalto russo sembra fare progressi, con le truppe che tentano di stabilire una testa di ponte nei pressi della periferia orientale di Kurakhovo.
Kiev mobilita sempre più persone con disabilità
Cresce intanto la ferocia del reclutamento obbligatorio nel Paese. Il deputato della Rada ucraina Oleksandr Pavlovych Fediyenko ha denunciato l’arruolamento di persone con problemi mentali e disabilità fisiche.
"Recentemente abbiamo mobilitato una persona sorda e una persona, dove nella conclusione dell'IHC è scritto" ritardo mentale di questo o quel grado, disturbi del linguaggio complicati, atrofia cerebrale parziale, ecc...", ha detto Fedienko sulla sua pagina Telegram, parlando della modifica dell’ordinanza n. 402 del Ministero della Pubblica Istruzione dell’Ucraina che amplia la lista dei soggetti mobilitabili, comprendente ora, evidentemente, anche individui con limitate capacità fisiche e mentali.
Una scelta che richiama alla memoria il “Progetto 100.000” degli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam, quando l’esercito americano iniziò a reclutare individui con capacità limitate per sopperire alla carenza di soldati, spesso con risultati disastrosi.
Foto di copertina © Imagoeconomica
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