Durante l’operazione della DEA, Joaquín Guzmán López, figlio di 'El Chapo', si è invece consegnato
Dopo l’arresto sorprendente di due figure di spicco del cartello della droga messicano, El Mayo Zambada e Joaquín Guzmán López, figlio di El Chapo, l’ambasciatore USA Ken Salazar ha dichiarato, 15 giorni dopo la cattura dei due criminali, che anche gli Stati Uniti sono rimasti sorpresi dall'evento e hanno immediatamente avvisato il governo messicano. Stando alle parole di Salazar, il boss del cartello di Sinaloa, El Mayo Zambada, sarebbe stato portato negli Stati Uniti contro la sua volontà, mentre Joaquín Guzmán López si sarebbe consegnato spontaneamente. “Non è stato un aereo degli Stati Uniti, né un pilota degli Stati Uniti, né sono stati i nostri agenti o il nostro personale in Messico - ha raccontato Salazar -. Anche noi siamo rimasti sorpresi e abbiamo immediatamente avvisato i nostri colleghi del governo messicano”. Secondo l’ambasciatore USA, il figlio di El Chapo avrebbe deciso di consegnarsi, portando con sé a bordo El Mayo, ignaro di ciò che sarebbe accaduto. Solo poche ore prima, il presidente Andrés Manuel López Obrador aveva accusato Washington di “mancanza di cooperazione”. I due narcoboss sono stati arrestati a fine luglio, quando il loro aereo privato è atterrato in Texas. Entrambi dovranno affrontare accuse multiple negli Stati Uniti, tra cui produzione e traffico di fentanyl.
Fonte: ANSA
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