"I Cinque Stelle, dopo aver governato con Salvini, Renzi, PD e Berlusconi, provano in campagna elettorale a passare dal pittore per darsi una tinteggiatura di nuova verginità. Non contano più le parole della campagna elettorale o alcune persone rispettabili candidate. Contano i fatti". E' quanto afferma l'ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, portavoce di Unione Popolare. "Sulla giustizia e sulla lotta alle mafie - prosegue - Conte ed i 5S dissero che avrebbero, con Bonafede Ministro della Giustizia, nominato al Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) il pm della trattativa Stato-Mafia nemico delle cosche Nino Di Matteo. Una volta al governo con Salvini e le destre, i Cinque Stelle hanno invece scaricato Di Matteo e nominato un magistrato gradito al potere, tradendo ogni promessa elettorale, tanto da portare all'abbandono del Movimento, proprio sul tema della lotta alle mafie, della deputata Piera Aiello, testimone di giustizia nonché cognata di Rita Atria, altra testimone di giustizia suicidatasi dopo la strage di via D'Amelio in cui morì Paolo Borsellino. Governare da ultimo con Berlusconi e con il partito di Dell'Utri, nato dopo la trattativa tra pezzi di Stato e Cosa Nostra, pone i 5S in una posizione imbarazzante" conclude l'ex sindaco di Napoli.
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