"Il pericolo di un possibile aumento della dispersione scolastica e della marginalizzazione di molti nostri ragazzi, è tra i principali punti critici collaterali alla pandemia su cui c'è il continuo confronto tra Stato e Regioni in un clima di leale collaborazione. Il nostro obiettivo, d'intesa con gli amministratori locali, è il ripristino della didattica in presenza al più presto; un obiettivo tale da garantire sia il contenimento della dispersione scolastica sia la necessaria socialità dei ragazzi". E’ questa la risposta del ministro per gli Affari regionali e l'autonomia Francesco Boccia in in una lettera inviata a oltre cinquanta firmatari dell'appello al governo, lo scorso 26 novembre, sottoscritto, fra gli altri, da don Ciotti, don Rigoldi, don Burgio, i Salesiani, i Maestri di strada di Napoli e diversi esponenti della cultura. "Stiamo intervenendo -scrive Boccia nella lettera di cui l'Adnkronos ha potuto prendere visione- sulle maggiori criticità emerse sui territori connesse alla riapertura degli istituti: differenziazione dell'orario di ingresso, incremento dei mezzi di trasporto e uniformità di indicazioni per l'attività di tracciamento e isolamento. Il principale impegno rimane quello di mettere in sicurezza tutto il Paese, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista sociale ed economico. Per questo anche la riapertura delle scuole è subordinata all'andamento dei contagi nel Paese costantemente monitorati dall'Istituto superiore della sanità". "Mi permetto -conclude il ministro- di ricordare che, pur rappresentando una soluzione assolutamente temporanea e non ancora strutturata, la didattica a distanza è comunque supportata anche da numerosi incentivi messi in campo dal governo. Grato per la vostra attenzione e il vostro impegno civico, colgo l'occasione per porgere cordiali saluti".
Foto © Imagoeconomica

Boccia su scuola: ''Obiettivo è ritorno a didattica in presenza e riduzione dispersione''
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