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Una Risoluzione approvata all’unanimità che non solo celebra la lungimiranza ed lo strenuo lavoro di Giovanni Falcone, ma ne raccoglie principi ed idee. E’ questo il cuore del testo che l’Italia ha presentato in occasione della Decima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, in relazione al ventesimo anniversario dell'adozione della suddetta Convenzione e che celebra l’immensa figura di Giovanni Falcone e la sua impronta nella lotta alle mafie: dalla necessità di andare a colpire i patrimoni illegali e di seguire i flussi di denaro, al potenziamento della dimensione internazionale attraverso una maggiore cooperazione giudiziaria ed alla costituzione di pool investigativi comuni a più Stati - elementi considerati importantissimi nel quadro di una lotta internazionale e generalizzata alla criminalità organizzata. E’ la prima volta che in una Risoluzione si fa specifico riferimento all’operato di una singola figura: un riconoscimento dell’immenso valore del giudice Falcone, come pure per il ruolo del nostro Paese come capofila internazionale per la lotta globale alla lotta alle mafie.” così Paolo Lattanzio, membro della Commissione Parlamentare Antimafia a commento dell’approvazione della “Risoluzione Falcone”. “E’ fondamentale evidenziare che la Risoluzione promossa dal nostro Paese contiene anche ampi riferimenti all’attualità: esprime, infatti, “seria preoccupazione per la pandemia del coronavirus (COVID-19) e le sue implicazioni socioeconomiche, che creano nuove opportunità per la criminalità organizzata [..] e pongono in evidenza l'importanza di trovare modi efficaci per affrontarle, anche attraverso l'effettiva attuazione della Convenzione e dei Protocolli durante e dopo la pandemia”, ed aggiunge che “esiste preoccupazione per la penetrazione di gruppi criminali organizzati nell’economia lecita con crescenti rischi per il tessuto sociale ed economico”. Anche in questo caso l’Italia si trova a fare da guida per tutti gli altri Stati, grazie ad una pronta allerta e reazione da parte delle autorità competenti ed all’attivazione di iniziative di indagine e di approfondimento ad hoc, come l’attività portata avanti dal Comitato interno alla Commissione parlamentare antimafia - di cui sono promotore - sulle infiltrazioni mafiose durante l’emergenza sanitaria.” commenta Lattanzio.

Foto © Imagoeconomica

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