di Giacomo Salvini
Patrimoniale, revisione del Jobs Act, nuovo Statuto dei lavoratori ma soprattutto una grande e “seria” lotta all’evasione fiscale che dovrebbe diventare la “priorità del Paese”. Il governo giallo-rosa non è ancora nato ma sindacati e magistratura provano già a sussurrare all’orecchio del premier incaricato Giuseppe Conte dei consigli sull’agenda del prossimo esecutivo.
A farlo sono stati ieri alla festa del Fatto, il procuratore di Milano Francesco Greco e il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Intervistati da Gianni Barbacetto durante il dibattito “La Finanziaria pagata dai ladri”, sia Landini sia Greco hanno individuato nella lotta all’evasione fiscale il tema da mettere in cima all’agenda del prossimo governo. “L’evasione è la prima emergenza criminale di questo Paese - ha detto Greco, per anni a capo del pool di Milano sui reati tributari - perché ogni anno l’Italia ha un tax gap (la differenza tra le imposte incassate in teoria e in pratica, ndr) che oscilla tra i 110 e i 140 miliardi, ovvero quattro o cinque Finanziarie. Per questo la politica dovrebbe dare un segnale forte sulla lotta all’evasione fiscale. In Svizzera ci sono 200 miliardi di euro nelle cassette di sicurezza che si possono recuperare. Tutti italiani evasori”.
E perché non è stato fatto finora? “Negli ultimi anni abbiamo fatto grandi passi avanti - ha spiegato il procuratore di Milano -. Solo a Milano nel 2018 abbiamo recuperato 5,6 miliardi, abbiamo i migliori investigatori al mondo e gli strumenti tecnologici per recuperare i soldi ci sono, ma è la politica che non vuole agire perché gli evasori votano e condizionano chi ci governa”. Della stessa opinione è il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che durante il dibattito ha spesso usato toni da comizio: “Non è più possibile che in Italia ci siano dei coglioni (soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati) che continuano a pagare le tasse per chi non le paga. E su questo tema tutti i governi di centrosinistra, centrodestra e gialloverde, non hanno dato grandi segnali approvando condoni di ogni tipo”. Oltre agli imprenditori, soprattutto del Nord, che per anni hanno nascosto i soldi nelle cassette di sicurezza in Svizzera, Greco mette nel mirino le grandi aziende della moda e dei big data (Google, Facebook e Apple): “Esiste un problema giuridico enorme rispetto a queste grandi imprese che fanno profitti in Italia ma pagano le tasse all’estero - ha continuato il procuratore di Milano - e poi che siano in torto si capisce da una prassi sempre più comune: quando apriamo le verifiche fiscali e il procedimento penale nei loro confronti, gli avvocati si presentano e pagano tutto e subito”.
Il pm di Milano però ha anche messo nel mirino i suoi colleghi magistrati che “per un problema culturale” ritengono i reati di evasione fiscale meno “dignitosi” di altri e così “molto spesso lasciano i fascicoli nei cassetti e poi questi inevitabilmente cadono in prescrizione”. Landini, che ha elogiato Conte per lo “stile istituzionale”, mette sul tavolo del premier quelle che dovranno essere le priorità del prossimo governo: un nuovo Statuto dei lavoratori che tuteli i precari e le partite Iva, la revisione totale del Jobs act con il ripristino dell’articolo 18, una patrimoniale (“è grave chiedere un contributo a quel 10% di italiani che possiede il 50% della ricchezza?”) e il salario minimo voluto dai 5 Stelle da inserire nei contratti nazionali. Una sponda inaspettata.
Il Fatto Quotidiano del 31 Agosto 2019
Foto © Imagoeconomica
Landini e Greco sugli evasori: ''200 miliardi nascosti''
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