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alemanno gianni c imagoeconomicaSentito processo dove è imputato. 'Buzzi lo incontrai in carcere'
Roma. "Non ho mai conosciuto Massimo Carminati e se avessi saputo che avrebbe messo mano al campo nomadi di Castel Romano avrei espresso subito la mia contrarietà. Salvatore Buzzi, invece, l'ho conosciuto in carcere nell'ultimo mese di detenzione, nell'ottobre del 1982, quando fui arrestato per detenzione di materiale esplodente. Lo rividi per la prima volta da sindaco il 2 agosto del 2010 quando lui era capo delegazione della Lega delle Cooperative nell'ambito di alcune proteste che il coordinamento delle cooperative sollevava contro la mia amministrazione". E' quanto ha affermato Gianni Alemanno nel corso dell'esame in Aula nel processo che lo vede imputato per corruzione e finanziamento illecito in uno dei filoni di Mafia Capitale. "Buzzi esordì chiedendomi 'Ti ricordi di me?'. Poi ci furono altri incontri fino al 2014 e il nostro divenne quasi un rapporto di amicizia, cordiale dal punto di vista umano - ha affermato rispondendo alle domande del pm Luca Tescaroli -. Il Gruppo Buzzi era trasversale ma lui, e la sua '29 giugno', era riconosciuto da tutti come leader della cooperazione sociale. In occasione delle primarie del centrosinistra nel 2013 Buzzi, contrario a Marino, fece apertura pubblica verso di me. A lui, come ad altri, diedi i miei numeri telefonici". Davanti ai giudici della II sezione penale, l'ex sindaco di Roma ha ricostruito anche il suo rapporto con la Fondazione Nuova Italia. "E' riconducibile a me - ha aggiunto -. Quando ricoprivo cariche istituzionali, non prendevo un soldo dalla Fondazione, quando ho smesso di essere sindaco, prendevo una retribuzione. Mentre ero sindaco delegavo tutta l'attività della fondazione al segretario generale, io non ho mai staccato un assegno o fatto un bonifico, per questo posso dire di non aver mai avuto la percezione di quanto entrasse alla fondazione".

ANSA

Foto © Imagoeconomica

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