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Si capirà presto se il governo di pentastellati e Carroccio riuscirà a offrire il “cambiamento” o se sarà ostaggio dell'ex premier, socio occulto della maggioranza con l’astensione promessa da parte di Forza Italia. Ecco 10 punti su cui si misurerà la coerenza dei Cinque Stelle e la loro autonomia dall’ex-cavaliere: dalla corruzione alla Rai
di Stefano Feltri
Ci sono misure che non hanno bisogno di coperture finanziarie, ma soltanto di volontà politica. Si capirà presto se il governo Cinque Stelle-Lega riuscirà a offrire il “cambiamento” o se sarà ostaggio di Silvio Berlusconi, socio occulto della maggioranza con l’astensione promessa da parte di Forza Italia. Ecco 10 punti su cui si misurerà la coerenza dei Cinque Stelle e la loro autonomia dall’ex-Cavaliere.
COMMISSIONI. Andranno ai berlusconiani le “commissioni di garanzia”? Quella di Vigilanza sulla Rai, il Copasir che controlla i Servizi segreti, l’Antimafia. L’asse Lega-M5S sceglierà persone autorevoli e autonome, anche fuori dalla maggioranza, o consegnerà quei posti ai forzisti in cambio dell’astensione?
CONFLITTO D’INTERESSI. Il punto che più di ogni altro misurerà l’autonomia del nuovo esecutivo da Berlusconi è quello del conflitto d’interessi. I Cinque Stelle hanno promesso di modificare la legge Frattini del 2004, sarà conflitto d’interessi ogni “interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l’esercizio di una funzione pubblica”, anche senza vantaggio economico. Prevarrà questa linea che, con l’estensione dell’incompatibilità eviterebbe nuovi casi Berlusconi (ma anche Boschi-Etruria) o le rassicurazioni del neo-deputato M5S Emilio Carelli (“Non siamo contro Mediaset”)?
Csm. Basta con le spartizioni tra correnti (e tra partiti): nel programma dei Cinque Stelle i membri di nomina parlamentare del Consiglio superiore della magistratura vengono scelti per sorteggio tra una rosa che non può includere ex politici in carica nell’ultimo decennio. Anche i togati vengono prima sorteggiati e poi votati.
CORRUZIONE. Niente irrita i berlusconiani come l’idea di usare anche per i reati di corruzione agenti sotto copertura che già possono essere usati nelle inchieste sulla droga. I Cinque Stelle saranno coerenti con la promessa di introdurlo?
EVASORI. La lotta all’evasione è argomento sensibile per Berlusconi, fuori dal Parlamento proprio per una condanna per frode fiscale. A gennaio Matteo Salvini proponeva: “Galera per gli evasori”, ma solo con la Flat Tax. Nel programma la Lega prevede anche un mega-condono per chi ha contenziosi con Equitalia. I Cinque Stelle credono che “il cittadino è onesto fino a prova contraria” e vogliono abolire gli studi di settore (come la Lega). Quale linea prevarrà?
INTERCETTAZIONI. Il 12 luglio entra in vigore una riforma della disciplina sulle intercettazioni telefoniche: come denunciano magistrati, avvocati e giornalisti le nuove restrizioni indeboliranno i diritti della difesa senza garantire la privacy. Il governo M5S-Lega recepirà la richiesta trasversale di rinviare l’applicazione della norma per modificarla?
PRESCRIZIONE. I Cinque Stelle vogliono che i tempi della prescrizione si fermino “dal momento dell’inizio del processo (ovvero con l’assunzione della qualità di imputato)”. Quanto di più lontano dalle riforme del ventennio berlusconiano.
RAI. Luigi Di Maio ha promesso “il totale distacco dei partiti dalla Rai”. Per una legge di riforma (con sorteggio dei membri del cda e voto successivo) ci vorrà tempo. Ma si capirà subito a fine giugno se il rinnovo del cda avverrà secondo le tradizionali logiche di spartizione.
SVUOTACARCERI. Le nuove commissioni Giustizia di Camera e Senato devono discutere i decreti legislativi della riforma dell’ordinamento penitenziario che permette la possibilità di richiedere misure alternative al carcere anche a chi ha un residuo di pena fino a quattro anni. La delega concessa al governo per emanare decreti scade il 3 agosto. Il M5S, da sempre contrario, fermerà i decreti o ne favorirà l’approvazione, come ha provato a fare Roberto Fico da presidente della Camera?
TELEVISIONI. Il governo rivedrà la legge Gasparri sulla concentrazione delle proprietà editoriali e sui limiti agli introiti pubblicitari? La norma è fatta su misura per Mediaset.
VOTO DI SCAMBIO. Il M5S vuole poter applicare le misure repressive previste per i reati di mafia (agenti sotto copertura, intercettazioni, sequestri) anche alle indagini sulle organizzazioni che si reggono “sulla sistematica attività corruttiva del sistema pubblico-politico-privato”. Inaccettabile per Forza Italia.

ilfattoquotidiano.it

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