Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Testimone di giustizia nella terra di Messina Denaro si afferma con il 51% delle preferenze, raccolte proprio nella terra del padrino mafioso latitante
di Chiara Marasca
Il M5S stravince in Sicilia e porta in Parlamento anche Piera Aiello, candidata che fa il pieno di nonostante in campagna elettorale non si sia mai potuta esporre mettendoci la faccia, nel senso letterale dell’espressione. Negli incontri pubblici parlava senza mostrare il suo volto, e la sua foto non era nemmeno sui fac-simile delle schede elettorali e i “santini” per la propaganda: solo il nome, accanto al simbolo del Movimento. Piera Aiello ha sempre dovuto nascondere il suo volto per ragioni di sicurezza, perché è stata testimone di giustizia nella terra dell’ultimo padrino di mafia latitante, Matteo Messina Denaro. Ed è proprio in quelle zone, precisamente nel collegio uninominale di Marsala, nel Trapanese, che è stata eletta, raccogliendo oltre il 51 per cento delle preferenze e distaccando di 20 punti Tiziana Pugliese di Forza Italia e l’uscente Pamela Orrù del centro sinistra, ferma al 13,5 per cento.

Nuora di un boss
Piera Aiello, vedova del figlio di un boss e cognata della collaboratrice di giustizia Rita Atria, morta suicida, si è ribellata alla mafia denunciandone traffici, affari e delitti dopo l’omicidio del marito. «Mi sono ritrovata a essere testimone di giustizia quasi per caso», ha raccontato, «quando ho iniziato a parlare con il capitano dei carabinieri di Montevago, il paese dove vivevo, un far west». Poi c’è stato l’incontro con Paolo Borsellino, e la decisione del magistrato di tutelarla facendola trasferire lontano dalla Sicilia, con la sua bambina. La testimone di giustizia ha vissuto immersa nell’anonimato, in una località protetta, per 26 anni. Della sua storia, raccontata anche nel libro «Maledetta mafia» scritto con il giornalista Umberto Lucentini, si è occupato anche The Guardian e molte tv nazionali. Ora Piera Aiello potrà mostrarsi in Parlamento, e il suo volto piano piano diverrà noto, ma le misure di sicurezza resteranno alte.

corrieredelmezzogiorno.corriere.it

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos