“Oggi c’è stata una conferenza stampa in merito alle dimissioni in blocco dei componenti del Consiglio per le relazioni con l’Islam per il percorso di riconoscimento giuridico dell’Islam in Italia. Dopo oltre dieci anni di servizio, hanno annunciato ieri le loro dimissioni in polemica con la condotta del Ministero dell’Interno, in particolare perché di fatto si è bloccato il processo di integrazione. Perdere questo organismo significa rinunciare a un prezioso spazio di dialogo e pluralismo che è componente essenziale di una democrazia. La Costituzione italiana riconosce il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e praticarne il culto, eppure a partire dall’insediamento del governo Meloni c’è stata una rottura tra le comunità islamiche e lo Stato italiano per una totale mancanza di attenzione da parte delle istituzioni. I membri del Consiglio denunciano che nonostante l’impegno profuso per iniziative di dialogo interreligioso, l’organismo è stato privato di ogni strumento operativo e reso ininfluente. Dobbiamo ricordare che sono 3 milioni i cittadini musulmani nel nostro Paese e l’Islam è la seconda religione d’Italia, ma ancora manca una rappresentanza nazionale riconosciuta perché c’è un vuoto normativo voluto. E’ fondamentale un dialogo interculturale per facilitare un processo di integrazione basato sul riconoscimento e sul rispetto reciproco”. Lo dichiara la deputata M5S Stefania Ascari.

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